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POLITICA

Michel Barnier: chi è il nuovo primo ministro francese?

Chi è Michel Barnier, il nuovo primo ministro francese: la sua lunga carriera politica e il ruolo cruciale nelle negoziazioni della Brexit

Giovedì, Emmanuel Macron ha nominato Michel Barnier come nuovo primo ministro francese dopo settimane di stallo politico. Barnier, 73 anni, è un membro del partito conservatore dei Repubblicani e ha una lunga carriera politica, avendo ricoperto incarichi di ministro e, dal 2016 al 2021, capo negoziatore dell’Unione Europea per la Brexit.

Macron ha scelto Barnier per formare un governo di unità, sperando che possa ottenere un ampio consenso, vista la frammentazione politica nell’Assemblea Nazionale, divisa in quattro blocchi principali: l’alleanza di sinistra del Nuovo Fronte Popolare (NFP), la coalizione centrista di Macron, i Repubblicani e il Rassemblement National.

Chi è il nuovo primo ministro francese Michel Barnier?

Formalmente, Barnier è già primo ministro, poiché in Francia il presidente nomina direttamente questa carica. Tuttavia, è prassi consolidata che il primo ministro pronunci una dichiarazione di politica generale per chiedere la fiducia dell’Assemblea Nazionale, pur non essendo obbligatorio. Anche con il sostegno del parlamento, il governo potrebbe comunque essere sfiduciato tramite una mozione di censura, approvata dalla maggioranza con almeno 289 voti.

Chi è il nuovo primo ministro francese Michel Barnier? – ANSA – Newsby.it

 

La nomina di Michel Barnier come primo ministro è stata piuttosto inaspettata. Il suo nome è emerso solo mercoledì sera, dopo che erano stati considerati come candidati principali il socialista Bernard Cazeneuve, già primo ministro dal 2016 al 2017, e il repubblicano Xavier Bertrand. Martedì scorso, Macron aveva escluso la possibilità di nominare una figura proveniente dal Nuovo Fronte Popolare, sostenendo che tale scelta avrebbe causato un’immediata mozione di sfiducia da parte degli altri partiti.

Questa decisione ha suscitato critiche da parte della sinistra, poiché tradizionalmente il primo ministro viene scelto tra i membri del partito o della coalizione vincente (attualmente, il Nuovo Fronte Popolare). La nomina di Barnier, il cui partito ha eletto solo 47 parlamentari rispetto ai 193 della sinistra, ha aggravato le tensioni.

Resta da vedere se Barnier riuscirà a mantenere un governo, anche se di minoranza, o se l’opposizione riuscirà a ottenere abbastanza voti per sfiduciarlo. Il suo governo potrebbe essere sostenuto dai partiti della coalizione centrista di Macron e dai Repubblicani, che insieme hanno eletto 213 parlamentari, ma il Nuovo Fronte Popolare, inclusi i socialisti, ha già annunciato l’intenzione di presentare una mozione di sfiducia.

Jordan Bardella, leader del partito di estrema destra Rassemblement National, ha dichiarato che i suoi deputati attenderanno la dichiarazione di Michel Barnier prima di decidere se sostenerlo o meno. Se l’estrema destra si astenesse dal votare una mozione di sfiducia, il governo Barnier potrebbe restare in piedi. Questo ha portato esponenti di sinistra ad accusare Macron di aver ignorato il risultato elettorale e di aver stretto un tacito accordo con il Rassemblement National, nonostante l’opposizione dichiarata durante la campagna elettorale.

L’ex presidente socialista François Hollande ha commentato che la nomina di Barnier è stata possibile grazie a una forma di consenso da parte del Rassemblement National. Anche Jean-Luc Mélenchon, leader di La France Insoumise, ha espresso una posizione simile, criticando apertamente la nomina di Barnier subito dopo l’annuncio.

Altri deputati di sinistra hanno attaccato Barnier per alcune sue posizioni passate, come il voto contro la depenalizzazione dell’omosessualità nel 1981 e le sue opinioni contro l’immigrazione espresse durante le primarie presidenziali del 2022.

La situazione è complicata, poiché il nuovo governo dovrà presentare il progetto di legge di bilancio per il 2025 entro il 1° ottobre. Inoltre, la Francia, insieme ad altri sei paesi, inclusa l’Italia, è stata segnalata dalla Commissione Europea per una possibile procedura d’infrazione a causa del deficit eccessivo, un’altra sfida che il governo Barnier dovrà affrontare.

Michel Barnier è diventato il primo ministro più anziano della Quinta Repubblica francese, iniziata nel 1958, succedendo a Gabriel Attal, che a 34 anni, nel 2024, era stato il più giovane a ricoprire l’incarico. Macron aveva già considerato Barnier per il ruolo di primo ministro nel 2020, per sostituire Edouard Philippe, ma Barnier aveva rifiutato poiché Macron gli aveva chiesto di lasciare il partito dei Repubblicani.

Nonostante la sua lunga carriera politica, iniziata negli anni Settanta, e i suoi quattro incarichi ministeriali (Ambiente nel 1993, Affari europei nel 1995, Affari esteri nel 2004 e Agricoltura nel 2007), Barnier non è particolarmente conosciuto dal pubblico francese. Questo è dovuto al fatto che negli ultimi 25 anni ha alternato incarichi nazionali a ruoli europei di rilievo. Tra il 1999 e il 2004, è stato commissario europeo per le Politiche regionali, e dal 2010 al 2014, commissario per il Mercato interno e i Servizi finanziari. Dal 2016 al 2021, è stato il capo negoziatore dell’Unione Europea per l’attuazione della Brexit, un ruolo cruciale a livello internazionale.

Giulia De Sanctis

Laureata in Comunicazione e Valorizzazione del Patrimonio Artistico Contemporaneo, collaboro attivamente con riviste e testate web del settore culturale, enogastronomico, tempo libero e attualità.

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