Mes, dibattito ancora in corso:
le opinioni delle forze politiche

A pochi giorni dal voto in Parlamento sulla riforma del Mes, che sta spaccando la maggioranza, il dibattito all’interno della varie politiche è ancora in fermento. Il Movimento 5 Stelle resta ancora decisamente contrario, a differenza ti tutti gli altri partiti che compongono il governo.

Mes, Licheri: “Non ci sono i numeri. L’Italia non scivolerà sui legacci del Mes”

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“Sul Mes siamo stati molto chiari come Movimento 5 Stelle: in parlamento non ci sono i numeri perché l’Italia possa scivolare su questi legacci”. Così Ettore Licheri, capogruppo del M5s al Senato intercettato davanti Palazzo Madama.

Matteo Ricci: “Risorse importanti per i territori. No posizioni ideologiche”

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“Abbiamo un’opportunità unica, non c’è un finanziamento più conveniente e importante del Mes. Come sindaci abbiamo raccolto più di 500 firme, sappiamo quanto sono importanti queste risorse per i territori”. Così Matteo Ricci, sindaco Pd di Pesaro e vicepresidente dell’Anci. “La posizione del M5s? Bisogna mettere da parte le posizioni ideologiche. Ci devono dire quali sono i finanziamenti alternativi a questa riforma”, spiega. La maggioranza potrebbe spaccarsi su questo tema? “Non c’è alternativa a questa maggioranza. Su questo tema si può anche allargare la maggioranza a Forza Italia, dice.

Cangini: “Posizione di Forza Italia resta favorevole a Mes sanitario”

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“Sul Mes sanitario, la linea di credito aperta all’interno di quello tradizionale e che nulla ha a che vedere con questo, la posizione è, resta e spero che resterà a favore“. Così Andrea Cangini, senatore di Forza Italia. “Le obiezioni di merito di Berlusconi sulla riforma sono fondate”, spiega in riferimento al Mes tradizionale ma dire no alla riforma è tornare indietro. Poi c’è “un’incongruenza, il Ppe è a favore”, dice ancora. Sull’eventualità di una spaccatura interna a Forza Italia su questo tema afferma: “Ci sono giorni affinché la politica faccia il suo corso. Ho il sospetto che se al posto di chiamarlo Mes l’avessimo chiamato Ugo molti problemi non sarebbero nati”, afferma. “Il ruolo di FI è di essere forza ragionevole nel centrodestra, non di associarsi a una retorica”, conclude.

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