Negli ultimi giorni hanno fatto parecchio discutere alcune dichiarazioni del giornalista Andrea Giambruno sui recenti episodi di stupro. Il compagno della premier Giorgia Meloni ha invitato le donne a non ubriacarsi per evitare di “incontrare il lupo” ed è stato tacciato di victim blaming, ossia di colpevolizzare più le vittime degli effettivi colpevoli. Nel corso di una conferenza stampa la presidente del Consiglio ha risposto a una domanda incentrata proprio su questa controversia.
“Guardi io penso che Andrea Giambruno abbia detto in modo frettoloso e assertivo una cosa diversa da quella intrepretata dai più. Io non leggo in quelle parole ‘se giri in mini gonna ti violentano’ ma una cosa simile a quella che mi diceva mia madre, ‘occhi aperti e testa sulle spalle’. Gli stupratori esistono e non bisogna abbassare la guardia. Mia madre me lo ha sempre detto. Non è una giustificazione per stuprare le ragazze ma per dire state attente, occhi aperti, questo ci vedo io“, ha dichiarato Meloni. “Colgo l’occasione per dire che sono mesi che qualsiasi cosa Giambruno dica io sono chiamata in causa. Per come la vedo io un giornalista non dice in tv cosa pensa la moglie e io non devo essere chiamata in causa per le cose che dice un giornalista in tv e lui non deve essere attaccato più di quanto sia normale perché mi vuole bene“, ha sottolineato la presidente del Consiglio.
Anche Giorgia Soleri, influencer e militante femminista, ha affrontato la questione durante un sit-in contro la violenza di genere in Piazza Cavour. “Sono ottanta le donne uccise dall’inizio dell’anno ad oggi. Le statistiche ci dicono che una donna su tre è vittima di violenza: stiamo vedendo un victim blaming imbarazzante in televisione ma non è diverso da quello che viviamo tutti i giorni. Sento che qualcosa sta cambiando, purtroppo sta cambiando sulla pelle delle nostre sorelle come è accaduto a Palermo. Per la prima volta vedo una piazza femminista stracolma anche di uomini. Se non cambierà lo faremo cambiare“. Soleri si è poi soffermata sulle parole di Meloni e Giambruno: “Difficile mal interpretare. Noi dobbiamo avere uno Stato che ci protegge a prescindere da quello che facciamo come lo fanno gli uomini“.
Al sit-in in Piazza Cavour hanno partecipato centinaia di militanti e simpatizzanti delle associazioni femministe. “Non se ne può più sentire di storie di uomini che dicono di amare le donne e poi le uccidono. Bisogna ricominciare dall’educazione affettiva nelle scuole e bisogna anche riformare la testa ai giudici perché abbiamo avuto sentenze incredibili. Il palpeggiamento è un palpeggiamento“, ha affermato una militante. “Gli stupri li fanno gli stupratori e non sono né lupi o bestie, sono uomini, non sono malati sono figli sani del patriarcato. La società patriarcale, capitalista, che lucra sui nostri corpi va demolita“, ha dichiarato un’altra giovane militante, riprendendo in parte le parole di Giambruno.
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