La maternità surrogata “reato universale” incassa il primo via libera. Ieri la Camera ha dato luce verde alla proposta di legge del centrodestra con 116 voti a favore. Contrari i gruppi di opposizione di Partito democratico, Movimento 5 Stelle e Alleanza Verdi Sinistra, mentre Azione-Italia Viva, che ha lasciato libertà di coscienza, si è spaccata. Ora il testo passa al Senato.
In Italia la maternità surrogata è vietata dalla Legge 40 sulla procreazione medicalmente assistita. È un reato punibile con la reclusione da tre mesi a due anni e con una multa da 600mila a un milione di euro. Con la proposta approvata da Montecitorio, saranno perseguibili anche i cittadini italiani che lo commettono all’estero.
“La maternità surrogata è una pratica abominevole e aberrante“, ha detto in aula Maria Carolina Varchi, prima firmataria della proposta di legge. “La maternità è unica, insostituibile, non surrogabile. La vita è un bene non commerciabile, la maternità non può avvenire dietro compenso, un bambino non è commerciabile e questo mercato deve avere fine”, ha proseguito la deputata di Fratelli d’Italia dicendosi sicura che il provvedimento “supererà ogni vaglio di costituzionalità” .
Convinta sostenitrice dell’introduzione del “reato universale”, la ministra alla Famiglia Eugenia Roccella ha salutato quella di ieri come “una giornata importante perché con questo voto l’Italia si pone all’avanguardia nella difesa dei diritti delle donne e dei bambini a livello internazionale”.
Non è passata invece la proposta di +Europa sulla maternità surrogata “solidale”, cioè senza fini di lucro e sfruttamento. L’emendamento presentato da Riccardo Magi puntava a regolamentare la Gestazione per altri (Gpa), istituendo un Registro nazionale delle gestanti. L’opposizione si è presentata in ordine sparso al voto e la proposta è stata respinta: il Pd non ha partecipato, il M5S si è astenuto, mentre Avs si è spaccata (Sinistra italiana a favore, Verdi contrari).
“L’alternativa vera a questo obbrobrio giuridico è la regolamentazione della Gpa in forma solidale, cosa che avviene in molte democrazie avanzate: già solo questo pone nel ridicolo questa maggioranza e questo governo, che vogliono rendere un reato universale ciò che altrove è nei fatti realtà”, ha commentato Magi. “È con la regolamentazione che si combatte lo sfruttamento e la commercializzazione”.
Sono 65 i Paesi in tutto il mondo che consentono e regolamentano con una legge nazionale la Gestazione per altri (solidale e commerciale). Di questi, 35 la ammettono solo nella forma solidale, dunque senza alcun pagamento riconosciuto alla gestante all’infuori della compensazione delle spese. A mappare la Gpa è un’indagine dell’Associazione Luca Coscioni.
In Europa la maternità surrogata nella forma esclusivamente solidale è prevista e disciplinata in sei Paesi (Cipro, Grecia, Macedonia del Nord, Portogallo, Regno Unito e Ucraina).
Fuori dal Vecchio continente, troviamo 2 Paesi in Africa (Benin e Repubblica Sudafricana), 4 in Asia (India, Kirghizistan, Thailandia e Vietnam) 9 in Oceania (Nuova Zelanda e 8 Stati australiani), 12 in Nord America (otto province canadesi e i quattro Stati Usa di Louisiana, Michigan, Nebraska e Virginia), 1 in Centro America (Cuba) e 1 in Sud America (Uruguay).
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