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Mario Rosario Morelli è il nuovo presidente della Corte Costituzionale. Nessuno strappo quindi alla tradizione: i giudici hanno scelto il collega che da più tempo siede alla Consulta. Il successore di Marta Cartabia potrà però restare in carica solo tre mesi. Il 12 dicembre, infatti, scadrà il suo mandato di giudice costituzionale: dura nove anni e lui è stato eletto alla Corte Costituzionale nel 2011.
La Consulta si è divisa sul nuovo presidente e la nomina è arrivata solo dopo la seconda votazione: Morelli ha ottenuto nove voti. Cinque quelli andati a Giancarlo Coraggio, uno a Giuliano Amato. Come primo atto da presidente, Morelli ha nominato vicepresidenti proprio i giudici Giancarlo Coraggio e Giuliano Amato.
Morelli: “Criterio anzianità assicura serenità e indipendenza”
“La collegialità è la risposta agli inconvenienti legati al breve tempo della mia presidenza”. Così il neo presidente della Corte Costituzionale a proposito della prossima scadenza, a dicembre, del suo novennato durante la conferenza stampa di insediamento. Il principio della scelta del presidente della Consulta seguendo il criterio dell’anzianità “assicura alla Corte serenità e indipendenza, perché nessuno pensa o programma una corsa indipendente dalle scansioni temporali” ha aggiunto Morelli.
“Per accentuare la collegialità ho già nominato due vice presidenti che mi seguono in ordine di anzianità, Coraggio e D’Amato, e propongo di inserirli nel consiglio di presidenza (ufficio di presidenza, ndr) per rendere anche questo più collegiale” ha poi concluso.
La carriera da giudice di Mario Morelli: dalla Cassazione alla Corte Costituzionale
Mario Morelli è stato per venti anni assistente alla Corte costituzionale ed è ritenuto uno dei padri fondatori delle regole sul contenzioso delle Regioni. Romano, 79 anni, sposato, con due figlie, è un esperto giuslavorista e in diritto della famiglia. In Cassazione è stato presidente della Terza sezione civile e direttore dell’Ufficio del Massimario. È sua la storica sentenza che nel 2008 mise fine alla vicenda di Eluana Englaro dando il via libera, nel rispetto della volontà della ragazza in coma vegetativo, al distacco del sondino che la alimentava.
Anche alla Consulta, di cui è vicepresidente dal 2018, Morelli ha firmato importanti sentenze. Come quella che ha “salvato” la legge sull’aborto nel 2012 oppure quella di qualche anno dopo sul metodo Stamina. È stato anche relatore della pronuncia sull’articolo 18 riformulato dal Job act e, da ultimo, della sentenza che ha segnalato l’insufficienza delle pensioni degli invalidi civili totali. Non è la prima volta di una presidenza breve alla Corte costituzionale. Anche Giuliano Vassalli e Giovanni Conso assunsero la quinta carica dello Stato solo per tre mesi. Ancora meno tempo (48 giorni) rimase alla guida della Consulta Vincenzo Caianiello.