La Camera dei Deputati esaminerà da domani, con estremo ritardo, la legge di Bilancio. Tuttavia tutti i gruppi di maggioranza in commissione Finanze hanno deciso, in segno di protesta, di non esprimere parere sul testo della Manovra. Dopo il sì del Senato alla fiducia sul maxiemendamento del governo, considerato che il via libera dell’aula di Montecitorio deve arrivare entro il 31 dicembre, i tempi sono strettissimi. E sono in ebollizione anche le altre commissioni della Camera, dove a protestare insieme alle opposizioni sono anche Partito Democratico e Forza Italia.
Le parole della commissione Finanze sulla Manovra
“Il rispetto delle istituzioni e il rispetto verso il lavoro di sei mesi che questa stessa commissione ha svolto nel 2021 per preparare il terreno alla riforma fiscale, ci impone di rispondere semplicemente ‘no, grazie’ quando ci si chiede di esprimerci in poche ore su un provvedimento del genere. Non è possibile rimanere anche solo un minuto in più senza che le forze politiche si pongano il problema di riformare il funzionamento delle istituzioni di questa Repubblica”. Così il presidente della Finanze, Luigi Marattin (Italia Viva), sulla tempista stringente sulla Manovra.
Elio Vito, deputato di Forza Italia, dal canto suo scrive su Twitter che non intende partecipare in Commissione Difesa “a questa farsa sulla legge di Bilancio, la più importante dell’anno, che la Camera esamina solo ora. Trenta minuti per gli emendamenti, appena due ore per votare. Meglio l’esercizio provvisorio che distruggere così il Parlamento”. Anche in commissione Bilancio, da dove è iniziato l’iter della legge illustrata dalla relatrice Daniela Torto (Movimento 5 Stelle), non sono mancate le proteste. “Rimarchiamo anche noi l’insoddisfazione perché nessuna fase emergenziale giustifica una tale compressione dei tempi”, ha detto all’Ansa il capogruppo del Pd, Ubaldo Pagano. “Tuttavia non possiamo rassegnarci all’idea che si possa giungere all’esercizio provvisorio, che sarebbe una catastrofe per l’Italia, per cui facciamo nostra una tempistica per mettere al sicuro i conti dello Stato”.
Il calendario della Camera sulla legge di Bilancio
L’ufficio di presidenza della Bilancio ha stabilito un calendario che consente di portare in Aula il testo martedì pomeriggio. Così da poter porre la questione di fiducia tra le ore 18 e le 19. Il voto si terrà il giorno successivo, il 29, poi si passerà all’esame degli ordini del giorno e al voto finale. Il calendario proposto prevede una seduta per illustrare il testo e per la discussione generale. Alle 18 scade il termine per gli emendamenti, che dovrebbero essere presentati solo dalle opposizioni (in Commissione sono presenti Fdi e Alternativa). Alle 9 di martedì verrà annunciato quali emendamenti verranno dichiarati inammissibili e si potrà presentare ricorso entro le 9:30 per cominciare a votare alle 10. Entro le 13 verrà votato il mandato al relatore. A seconda del numero degli ordini del giorno, il voto finale della legge potrebbe prolungarsi al 30 dicembre, entro la mattinata. Così da mandare il testo al Quirinale in giornata per la controfirma e la pubblicazione in Gazzetta il 31.