Al termine del vertice Ue-Balcani, Giorgia Meloni, presidente del Consiglio, ha difeso la manovra 2023. “La notizia per il governo è che sulle grandi voci non sono arrivate critiche sostanziali da parte di Bankitalia”, ha spiegato. “Dal mio punto di vista, questo vuol dire che la manovra è ben fatta e dà segnali importanti nella situazione nella quale ci troviamo e soprattutto con un tempo che non era scontato. Penso che abbiamo fatto un buon lavoro”, ha aggiunto.
Meloni ha poi dichiarato di condividere l’appello alla responsabilità sul Pnrr arrivato da Sergio Mattarella, il presidente della Repubblica. “Dall’inizio del suo mandato, il governo ha lavorato in maniera incessante sul tema del Piano nazionale di resistenza e resilienza”, ha dichiarato il premier. “Sono risorse importanti, in particolare in questa fase ed è essenziale che arrivino a terra”, ha aggiunto. “Ci sono delle questioni aperte, a partire dall’aumento dei costi delle materie prime. Con 120 miliardi di investimenti e l’aumento delle materie al 35% un problema c’è. Fin dal primo giorno abbiamo riconvocato la cabina di regia e stiamo lavorando con molta concentrazione perché è uno strumento molto importante nella fase difficile in cui ci troviamo.
Alla fine del vertice, Meloni ha poi parlato dei costi dell’energia, dichiarando di aver avuto un bilaterale con il cancelliere tedesco sulla questione. “L’Italia può giovare un ruolo centrale e strategico” in questa situazione. Sulle misure per l’energia “attualmente la proposta della Commissione europea non mi pare sufficiente, lavoriamo per migliorarla”, ha ribadito.
Per quanto riguarda il tema dei migranti, Meloni ha dichiarato che l’Italia si trova in una “tenaglia” tra gli arrivi di migranti lungo la rotta del Mediterraneo centrale e quella balcanica. “Per la prima volta la Commissione europea, all’indomani anche di alcune posizioni che ha assunto l’Italia, ha messo il tema della rotta del Mediterraneo centrale come un tema prioritario”, ha sottolineato il premier. Secondo Meloni, ciò è accaduto perché “l’Italia ha posto il problema. Era una questione sulla quale il Paese di era battuto, con una forza alterna, in passato, ma che non era mai stata considerata prioritaria. Oggi viene considerata prioritaria la difesa dei confini esterni dell’Unione e io ritengo che questo accada anche grazie al fatto che l’Italia ha posto il problema”. Per la premier, bisogna “passare dal tema della redistribuzione, che non risolve il problema, a quello della difesa dei confini esterni dell’Ue”.
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