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A Torino si inaugura il nuovo tratto della Metro Linea 1. Ma inevitabilmente le attenzioni vanno alla situazione politica nazionale, come evidenziato dalla sindaca Chiara Appendino. Che, da esponente del M5S torna sulla sospensione del voto sulla piattaforma Rousseau a proposito della fiducia al governo Draghi.
“Grillo? Non ho ascoltato – afferma Appendino –. So che la votazione è sospesa, vedremo“. Ma la sindaca di Torino approfitta dell’occasione per ribadire le istanze che il M5S vorrebbe che il nuovo governo facesse proprie: “Chiediamo che venga confermato l’approccio che c’è stato rispetto al Recovery Fund e le realtà locali. Ossia 100 miliardi da spendere nella mobilità sostenibile e nell’innovazione“.
Ciò che il M5S vuole per le realtà locali è chiaro: “Le città devono essere protagoniste“, ricorda Chiara Appendino. Ma la sindaca di Torino, a margine del primo viaggio di prova del nuovo tratto della Metro di Torino, riassume anche l’importanza di tale inaugurazione. Giunta dopo un percorso pieno di difficoltà e durato anni. “Un percorso complesso e lungo, su cui si riflette la capacità amministrativa degli enti pubblici. Oggi è un traguardo dopo vent’anni“, ha spiegato.
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L’amministrazione M5S è stata comunque protagonista di un momento che, nel suo piccolo, è storico per il capoluogo piemontese. L’ultimo tratto della Linea 1 della Metro di Torino è infatti finalmente ultimato. Queste le immagini del primo viaggio di prova fino a piazza Bengasi: una tratta che copre due chilometri con due nuove fermate, collegando il Lingotto a Italia ’61. Ci sono voluti nove anni di lavori, rallentati anche dall’emergenza Covid.
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Alla cerimonia ha partecipato anche il presidente del Piemonte, Alberto Cirio. Il governatore, in quota Forza Italia, ha però approfittato dell’occasione per lanciare una frecciata all’amministrazione M5S e quelle che l’hanno preceduta: “È un momento importante. Quando si aspettano anni uno apre, ma non festeggia. Le opere straordinarie hanno bisogno di regole straordinarie. Il problema è il sistema, questo ci insegna che o troviamo regole diverse o non se ne uscirà mai“.
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