M5S, le istanze del no a Draghi:
“È un uomo dell’austerity in Europa”

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Se Beppe Grillo ha preso tempo e Luigi Di Maio ha invece affermato senza giri di parole di voler votare sì al governo Draghi (invitando gli altri militanti a seguire il suo esempio sulla piattaforma Rousseau), l’universo pentastellato in questi giorni è in piena fibrillazione. Lo dimostra il deputato Pino Cabras, che all’esterno di Montecitorio illustra le istanze del “no”: “Nel M5S c’è una divisione sulle prospettive. C’è chi vuole arrivare a tutti i costi ad un governo con Draghi, anche in una situazione subalterna e con alcuni ministeri che non controlleranno però la cassaforte. Altri invece, coerentemente con le nostre battaglie, dicono no a Draghi. Perché si sono espressi contro l’Europa dell’austerity“.

Il M5S nel governo, Cabras: “Saremmo subalterni”

Secondo Cabras il “sì” al nuovo esecutivo sarebbe addirittura un atto di incoerenza: “Il sostegno al governo Draghi, in una posizione subalterna, minoritaria e solo parzialmente influente, sarebbe una sconfessione di se stessi per il M5S. E credo quindi che potrebbe determinare una seria spaccatura. Molti si sono allontanati in questo periodo, e questo è un problema della classe dirigente del Movimento. Chiamiamola così. Hanno disperso un patrimonio di credibilità“.

Con tante voci discordanti che si sono espresse in queste ore, Cabras spiega la linea che intende seguire attualmente: “Il mio punto di riferimento sono gli 11 milioni di elettori che nel 2018 scelsero il M5S. E lo fecero perché sapevano che c’era chi aveva fatto una grande battaglia contro l’austerity e le regole dell’Europa che abbiamo conosciuto in questi anni. A loro dobbiamo riferirci per decidere in che direzione andare. E credo che questa direzione debba essere un no al governo Draghi“.

La definizione di Draghi e la stroncatura della Lega

Dal deputato M5S arriva anche una definizione del profilo del premier incaricato: “Draghi è una figura complessa, che ha avuto ruoli importantissimi per disegnare l’Europa che conosciamo. Un continente che non cresce economicamente, in forte stagnazione, e l’Italia più di altri Paesi. Ha ha preso alcune decisioni molto gravi in passato, oggi è venuto a fare un’operazione di pre-default del sistema italiano. Sceglierà chi sommergere e chi salvare. Nel senso che le risorse a disposizione non sono una montagna di miliardi, questo famoso Recovery Fund. Sono risorse che consentono delle scelte, ma solo su alcuni settori e alcune Regioni. Altri saranno sacrificati“.

Infine un giudizio su una forza politica che del M5S è stata anche alleata, ma ora è una fiera nemica. Queste le severe parole di Cabras: “La Lega, tramite Borghi, Bagnai e Rinaldi, ha fatto un’abiura che non capitava dal Medioevo. La sconfessione rispetto alle posizioni assunte in precedenza è assoluta. Evidentemente c’è adesso la speranza di condizionare alcune politiche di Draghi in favore della cara, vecchia Lega Nord“.

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