Dopo una lunga fase di consultazioni (durata un quarto d’ora più del previsto), anche il Movimento 5 Stelle scioglie la riserva sul possibile governo di Mario Draghi. E a renderla nota non è Beppe Grillo, che non si presenta davanti alla stampa, bensì Vito Crimi. “Abbiamo ribadito che se si formerà il governo, noi del M5S ci saremo. E sono tre le basi su cui si dovrà formare, cioè una vocazione solidale, ambientalista, europeista“. E non mancano ulteriori bordate a Matteo Renzi e Italia Viva, peraltro mai citati espressamente. Ma, nella sostanza, “perdonati”.
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Le basi del M5S verso il nuovo governo
“Oggi abbiamo incontrato il presidente incaricato Draghi e abbiamo ovviamente ribadito la consapevolezza della situazione in cui si trova il Paese – esordisce Crimi a nome del M5S –. Ci è chiara la necessità di dotare il Paese al più presto possibile di un governo che possa adottare tutte le misure necessarie, a partire dai ristori per le imprese in difficoltà. Abbiamo ribadito al presidente che in quest’ultimo anno e mezzo le forze di maggioranza hanno lavorato insieme e ottenuto risultati importanti, affrontando anche la crisi pandemica nel miglior modo possibile. Con lealtà, che da parte nostra non è mai mancata“.
“Questa è la base su cui deve formarsi un nuovo governo – insiste il capo politico del M5S –. Con una vocazione solidale, ambientalista, europeista. E innanzitutto partendo da quello che già è stato realizzato. Lo abbiamo quindi ribadito al presidente Draghi, ma abbiamo trovato anche da parte sua la consapevolezza di partire con l’umiltà di chi accoglie il lavoro fatto da chi c’era prima. E, su quelle basi, costruisce il futuro“.
“Noi sempre leali”, ma c’è una richiesta sul reddito di cittadinanza
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Crimi rivendica peraltro il lavoro svolto dal M5S, sottolineando il desiderio che non sia accantonato: “Abbiamo ribadito la nostra volontà che non siano indebolite misure come il reddito di cittadinanza. E abbiamo trovato una persona anche sensibile a questo tema e all’importanza che ha in questo momento. Così come i temi delicati, che hanno portato alle divisioni in alcuni momenti degli ultimi mesi. Si è parlato molto soprattutto di due frontiere, tecnologia e ambiente. La vocazione ambientalista e innovatrice che devono coniugarsi un una politica industriale, di cui questo Paese ha bisogno. Tutelando la salute dei cittadini“.
La dichiarazione più attesa riguarda l’eventuale fiducia al governo Draghi. E da Crimi arriva un sì del M5S forse anche più chiaro e pieno di quanto previsto: “Il concetto cardine per noi è che, quando e se si formerà un governo, noi ci saremo. Sempre con lealtà, che ha caratterizzato tutta la nostra attività. Abbiamo anche ribadito l’importanza della presenza dello Stato nell’aiuto all’impresa. Non in termini di sussidio, ma con un superamento di questa fase. Le imprese devono essere aiutate ad uscire da questo momento di crisi. Abbiamo proposto e riproposto un tema a noi caro, che è la banca pubblica degli investimenti, come volano per le piccole e medie imprese. Ma è solo una piccola parte della lunghissima chiacchierata che ha spaziato su tanti temi. Devo dire che è stato un confronto molto interessante“.
Le priorità del M5S: “Responsabilità, non caccia al consenso”
“Come M5S noi non abbiamo mai fatto prevalere il consenso rispetto all’interesse del Paese – spiega ancora Crimi, che di fatto si riferisce alle ultime tornate elettorali non favorevoli ai pentastellati –. Abbiamo sempre fatto le nostre scelte mettendo da parte i nostri interessi, talvolta con coraggio e rischiando che parte del Paese non le condividesse. Sono misure che potrebbero anche averci fatto perdere parte di consenso, ma è importante mettere davanti al consenso la responsabilità per la situazione in cui ci troviamo“.
Altro passaggio cruciale è quello sullo strappo di Renzi e Italia Viva al governo del quale faceva parte con Pd, Leu e lo stesso M5S. “Abbiamo ribadito che serve una maggioranza politica. Questo è un dato per noi essenziale. E la maggioranza politica deve essere solida, per sostenere un governo solido. Superando quelle criticità che hanno portato alla fine del governo Conte II, che non dimentichiamo. Quegli atti e fatti compiuti da alcune forze politiche sono presenti nei nostri ricordi. Ma siamo pronti a superare ogni cosa nell’interesse del Paese“, afferma Crimi. Che mai fa i nomi delle forze politiche in questione.
La richiesta a Draghi di una sintesi: “L’Europa ci guarda”
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Per parlare di un sì definitivo del M5S al governo Draghi è però prematuro. Crimi lo spiega senza giri di parole: “Questo però è solo un primo incontro. Ora ci aspettiamo dal presidente incaricato una sintesi, per capire se le criticità con una piccola parte della precedente maggioranza siano state superate. Noi abbiamo dato la nostra disponibilità a valutare se ci sono le condizioni per prendere parte a un esecutivo. E questa disponibilità ovviamente la riverificheremo quando ci confronteremo nuovamente per comprendere il quadro nel quale ci si muoverà. Partendo innanzitutto, e lo ribadisco, dai temi“.
A partire dai fondi europei, su cui il M5S ha un’idea chiara. La spiega Crimi: “Il Recovery Plan dev’essere realizzato nel più breve tempo possibile. I cittadini europei guardano a come noi lo attueremo, anche per giudicarci. Importante quindi che l’attuazione sia fatta non solo nell’interesse specifico di progetti mirati ai cittadini, ma anche perché il mondo ci guarda. E giudicherà se l’Italia è un Paese che è cambiato. Su questo garantiremo di verificare che l’attuazione e la messa sul campo di quei fondi sua fatta con onestà, trasparenza e nell’interesse esclusivo del benessere dei cittadini“.