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Durante la conferenza stampa successiva alle ultime elezioni comunali, Giuseppe Conte ha parlato del futuro del Movimento 5 Stelle (M5S) e ha annunciato delle importanti novità. “Il Movimento 5 Stelle si rinnova su vari temi: maggiore coinvolgimento a livello territoriale e lo facciamo per la forte preoccupazione nei confronti del crescente astensionismo alle urne. Metteremo in votazione la distribuzione dei soldi raccolti attraverso le restituzioni dei portavoce, si parla di 5 milioni destinati a progetti no profit“, ha spiegato il leader del partito. “Entro la fine di giugno verrà indetta la consultazione in rete sul doppio mandato“, ha aggiunto Conte. Ha poi dichiarato che “sul mantenimento o l’eventuale modifica di questo passaggio del regolamento del Movimento, che mette un paletto ad un terzo mandato. È giusto che siano tutti gli iscritti a potersi esprimere“.
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Conte ha poi commentato l’ipotesi di un cambio di nome del M5S. “Il Movimento 5 Stelle è un marchio di qualità, non c’è nessuna velleità di sostituire questo brand col mio cognome e soprattutto è insita nel nostro essere la non rigidità non potremo mai diventare un partito rigido. Non siamo soddisfatti del risultato delle amministrative, ma paga la nostra forte etica“.
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Conte ha poi escluso la possibilità di una coalizione con Italia Viva. “I cittadini non mi sentiranno mai dire fesserie: Renzi lo vedo in tv ma non l’ho mai incontrato sui territori e neppure il simbolo di Italia Viva“. Si è poi detto perplesso all’idea di “costruire le future sorti del fronte progressista con Italia Viva che ha preso lo 0,1% su tutto il territorio nazionale“.
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“Girando nei territorio ho incontrato tantissime persone e molti mi hanno fatto la richiesta insistente di uscire dal governo. Il nostro elettorato sta soffrendo. L’ho detto a febbraio che ci stiamo avvitando in una una spirale recessiva e adesso sta venendo fuori di tutto“, ha dichiarato Conte durante la conferenza stampa. “Noi stiamo al governo per dire al governo di fare una politica reddituale. Siamo responsabili ma che nessuno ci dica state al governo ma state zitti e buoni perché non lo accettiamo. Nessuno pensi ci possa essere una sospensione della dialettica politica“, ha poi concluso il leader del M5S.
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