Sembra ormai certo che nei prossimi mesi il Movimento 5 Stelle andrà incontro a una profonda trasformazione. Giuseppe Conte, sempre più vicino alla guida della forza politica, è intenzionato ad attuare una delicata operazione di “rifondazione”, con la quale cambiare rotta senza però perdere di vista i valori alla base del progetto di Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio. Prima di mettere in atto questa “trasformazione”, l’ex premier ritiene necessario definire in modo chiaro l’identità dell’intero M5S. È innegabile che nel corso degli anni il Movimento sia cambiato sempre di più, rendendo forse obsolete le definizioni che un tempo descrivevano alla perfezione la natura della forza politica. Di fronte a un simile scenario, non è difficile capire perché Conte voglia chiarire quali sono gli obiettivi e gli ideali del M5S.
Conte: “Serve una carta dei principi e dei valori del M5S”
“È fondamentale definire chi siamo”, ha dichiarato Conte durante una videoconferenza con i deputati (come riferito da Adnkronos) “Le questioni poste sono fondamentali se vogliamo rifondare, rigenerare l’azione del Movimento. Siamo al terzo governo sostenuto dal M5S, è fondamentale definire chi siamo. Una carta dei principi e dei valori è essenziale”. Il reggente Vito Crimi, che ha introdotto l’assemblea, si è detto d’accordo con la proposta dell’ex premier. “Dobbiamo scrivere una carta dei principi e dei valori nuova per definire chi siamo”, ha spiegato.
L’apertura ai territori
Conte ha poi parlato della necessità di far evolvere il Movimento 5 Stelle su temi nuovi, a cominciare dall’apertura ai territori. “Dobbiamo restituire e trarre entusiasmo. Movimento o partito? A noi le classificazione non importano un fico secco, ma dobbiamo strutturarci bene a partire dai territori”, ha sottolineato l’ex premier. Conte ha aggiunto che il Neo-Movimento avrà una struttura “light” e ha messo a disposizione dei parlamentari un indirizzo e-mail al quale far pervenire le loro considerazioni sul tema della rifondazione del M5S. “Una formazione continua è indispensabile, ma dobbiamo essere capaci di guardare al futuro dei prossimi 30 anni”, ha concluso.