“Pronto, ti disturbo Maria Rosaria? Come stai, innanzitutto?”, inizia così la conversazione, lei subito attacca: “Perché sei sparito?” e l’ex ministro risponde: “Perché ero in una brutta situazione”
Cosa si sono detti l’ex Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano e Maria Rosaria Boccia durante la loro ultima telefonata? Lei lo ha accusato di aver girato una loro foto a Dagospia e lui preferisce non parlare della nomina per paura di essere intercettato. La chiamata, che risale al 3 settembre 2024, è stata registrata dalla donna per potersi tutelare e difendere, ha fatto sapere lei stessa. I due parlarono del caso mediatico scoppiato in quei giorni e del colloquio con Giorgia Meloni per rassegnare le dimissioni da ministro. La conversazione è avvenuta pochi giorni prima delle dimissioni di Sangiuliano e sarebbe stata l’ultima telefonata tra i due.
La sera del 3 settembre i due hanno parlato per circa mezz’ora di diversi argomenti: dell’incontro con la premier Meloni, dei viaggi e della nomina di Boccia (argomento che Sangiuliano ha tentato più volte di chiudere). “Non si può fare: non posso dirlo al cellulare”, aveva detto l’allora ministro che il giorno dopo ha confessato in TV di aver avuto una “relazione privata di tipo sentimentale” con l’influencer e imprenditrice.
“Pronto, ti disturbo Maria Rosaria? Come stai, innanzitutto?”, inizia così la conversazione, lei subito attacca: “Perché sei sparito?” e l’ex ministro risponde: “Perché ero in una brutta situazione“.
Boccia chiede il motivo della nomina a consigliera per i grandi eventi saltata e lui spiega: “Tu il motivo vero lo conosci. Punto e basta“, poi cambia argomento: “Io ti volevo salutare e augurarti tutto il meglio della vita. Io sono determinato a mollare tutto perché non ce la faccio a stare in questa situazione“. Lei insiste sulla questione dicendo che la nomina era già firmata: “La nomina mi è stata revocata perché? Non si capisce…“. “E io devo passare per quella che ha millantato una nomina che invece non c’è stata?“, il ministro dichiara: “Ma no, ma no…quello c’è stato un malinteso“, poi sposta l’attenzione nuovamente su altro: “Io non vedo via d’uscita, eh… Se non quella di aspettare che tutta la cosa mediaticamente si calmi e poi dopo possiamo incontrarci parlare fare tutto quello che vuoi” e lei: “No, ma questo non è il problema io non ci sto a farmi trattare in questo modo dal mondo, cioè non è che uno arriva la nomina e all’improvviso no la nomina c’è non c’è c’è stato il vizio no… no… perché non è così…“.
Lui afferma: “Perché il mio telefono in questo momento… Allora facciamo una cosa, io mi comprerò un altro telefonino domani, ti darò il numero e potremo scriverci. Un telefonino di scarso valore perché non me lo posso permettere”, Sangiuliano potrebbe aver avuto timore di essere intercettato oppure di essere registrato dalla donna. Poi continua: “Con Giorgia non abbiamo parlato di te. Ma solamente del fatto che io me ne voglio andare e lei mi dice di resistere“.
Si parla anche della foto dei due pubblicata da Dagospia. Lei accusa lui di aver inviato quel contenuto. “Sai benissimo lo scoop da chi è partito. Smetti di dire bugie. Quella foto o l’hai fatta partire tu o…“. E lui: “L’avrò girata a qualche mio collaboratore, ma non l’ho fatto in malafede”. Sangiuliano continua: “Tu sei una persona intelligente, ragiona, io non avevo alcun interesse“, lei insiste: “Ti ho chiesto a chi hai girato quella foto“. Lui chiede confuso: “Pensavo fosse quella che avevi pubblicato su Instagram, qual è la differenza tra le due?” e a quel punto la donna risponde che aveva mandato prima a lui la foto su Whatsapp per poi postarla in una storia privata su Instagram.
Il ministro si è dimesso dopo 72 ore dalla telefonata. Sangiuliano ha poi risposto al Fatto: “La telefonata c’è stata. Ma non ho mai parlato né della premier, né di una possibile strategia comune da concordare. E sono pronto a querelarvi. In questa storia ci sono un sacco di fake news. Voi mi state riferendo di contenuti di cui non ho mai parlato. Se ho parlato con lei della nomina mancata in quella telefonata, sì, e le ho spiegato che non potevo nominare una persona che diceva di essere incinta di me”.
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