Ancora niente da fare per l’ingresso di Claudio Lotito in Senato. La ‘rivendicazione’ di un seggio a Palazzo Madama da parte del presidente della Lazio per ora prosegue senza alcun esito positivo. Vincenzo Carbone, senatore di Italia Viva (di cui Lotito dovrebbe prendere il posto) che è stato eletto nello stesso seggio in Campania con Forza Italia resta quindi in carica. Decisivo un ordine del giorno proposto da Loredana De Petris (Liberi e Uguali). Congelata la decisione della Giunta delle elezioni e immunità che precedentemente aveva riconosciuto lo scranno a Lotito. Nell’ordine del giorno, che ha avuto 155 sì, 102 no e 4 astenuti, si chiede il rinvio del caso alla Giunta per rettificare i dati elettorali di proclamazione dei seggi.
Anche se avesse ragione, Lotito potrebbe non entrare mai in Senato
Più che un “Aspettando Godot”, Palazzo Madama si potrebbe parlare di un “Aspettando Claudio”. Del resto questa legislatura parlamentare ha già oltrepassato i 44 mesi di durata (più di tre anni e mezzo). E, alla sua scadenza costituzionale, rimane appena un anno scarso. Sempre che nel frattempo non si vada a elezioni anticipate nella prossima primavera. Il che vorrebbe dire che, se anche il patron della Lazio vedesse riconosciuta a “breve” la sua proclamazione in Aula, potrebbe non godersi nemmeno un giorno da senatore.
Lotito sostiene da tempo che ci fu un errore di calcolo e di avere diritto al seggio attribuito a Vincenzo Carbone. In base alla relazione del senatore Adriano Paroli, la Giunta delle elezioni stabilì nel 2020 che, in base alla documentazione in suo possesso e al complesso meccanismo dei cosiddetti “resti” per quanto riguarda l’attribuzione proporzionale dei seggi dei collegi plurinominali, il seggio spettava a Lotito e non a Carbone. Nel 2018, questi calcoli avevano premiato il collegio “Campania 3” e avevano permesso il ripescaggio di Carbone come primo dei non eletti in quel collegio. Secondo Lotito quel seggio ottenuto andava invece a lui, come primo dei non eletti nel collegio “Campania 1”.