Lockdown per i non vaccinati: sì o no? Mentre il governo italiano sta riflettendo sul da farsi (basandosi sul modello austriaco), i presidenti di Regione stanno elaborando un piano per evitare di penalizzare coloro che si sono vaccinati, in caso di cambi di colore. Tuttavia le opinioni tra i vari amministratori locali non sembrerebbero essere del tutto concordi sul tema. Nella giornata odierna, giovedì 18 novembre, sono state pubblicate su due autorevoli quotidiani le interviste ad Attilio Fontana e Luca Zaia.
Fontana: “Un’altra chiusura totale sarebbe un disastro”
“Tuteliamo prima di tutto la libertà di chi ha fatto il proprio dovere, vaccinandosi”. Lo sostiene in un’intervista alla Stampa il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, per il quale “un altro lockdown sarebbe un disastro”. Parlando quindi della scelta dell’Austria, sul lockdown per i non vaccinati, aggiunge: “Finché si può evitare è meglio. Le questioni vanno affrontate con gradualità: da noi non ci sono i problemi che hanno in Austria e noi non abbiamo niente da chiudere. Il giorno in cui dovessero dirmi che la Lombardia dopo una settimana potrebbe diventare gialla, ecco a quel punto proverei a tutelare meglio per quella settimana gli otto milioni di vaccinati”. Insomma Fontana non ha dubbi. “Chi ha fatto il proprio dovere va tutelato: se la situazione dovesse evolversi in senso negativo, ci dovranno essere limitazioni che non vadano a colpire chi si è vaccinato”.
Zaia: “Imporre il lockdown ai non vaccinati sarebbe un errore”
“Imporre il lockdown ai non vaccinati sarebbe un errore, ha oggettivi limiti costituzionali. Dovremmo investire di più sul dialogo convincendo gli irriducibili a vaccinarsi. Comunque, ogni decisione la prenderemo assieme, fra governatori”. Così invece in un’intervista al Corriere della sera Luca Zaia, presidente della Regione Veneto. Sull’ipotesi di vaccino obbligatorio l’ex ministro dell’Agricoltura aggiunge: “Qualcuno può forse pensare che in questo Paese si possano accompagnare i cittadini coattamente a vaccinarsi?”. Insomma: il tema delle limitazioni per chi non ha ancora raggiunto l’immunità e del Green pass rafforzato non ha ancora trovato una soluzione che vada bene per tutti.