La scelta dei senatori di Forza Italia di astenersi dalla votazione per nominare il nuovo presidente del Senato indica del malcontento all’interno della coalizione di centrodestra. Anche il momento di tensione tra Silvio Berlusconi e Ignazio La Russa, che non è sfuggito alle telecamere, è un chiaro segnale del fatto che non tutto sta filando liscio. Tra Forza Italia e gli altri partiti parrebbero esserci degli attriti legati a un nome molto specifico: quello della senatrice di FI Licia Ronzulli. Berlusconi, infatti, starebbe chiedendo a gran voce un ministero importante per la propria fedelissima, possibilmente quello della Salute. Fratelli d’Italia sarebbe contraria all’idea e per quella posizione vorrebbe qualche nome più autorevole. Ma da cosa dipende questa “antipatia”? Proviamo a ragionarci su.
Negli ultimi due anni, Ronzulli si è fatta notare soprattutto per le sue posizioni nei confronti dei vaccini contro il coronavirus Sars-CoV-2, dei quali è sempre stata una sostenitrice. Questa sua convinzione l’ha portata a scontrarsi più volte con i no vax. Un buon esempio è questo tweet del 20 aprile 2022: “Cari (si fa per dire) #novax, la storia vi ha dato torto. In questi mesi avete diffuso ovunque false notizie, teorie complottiste e avete urlato di tutto e di più…fortunatamente la realtà non mente mai. Spero che questo dato vi tranquillizzi, un abbraccio”. Con questo post, Ronzulli ha commentato un comunicato dell’Aifa dal quale emergeva che le reazioni avverse ai vaccini anti-Covid si erano verificate appena in un caso su mille. Nell’autunno del 2021, inoltre, Ronzulli aveva parlato della necessità di “fermare la pandemia dei non vaccinati” e aveva dichiarato che, secondo lei, “il governo avrebbe dovuto introdurre l’obbligo vaccinale dall’inizio”.
Queste posizioni, abbastanza lontane da quelle di altri esponenti del centrodestra, l’hanno persino portata a ricevere delle minacce di morte. Più di recente, molti no vax si sono detti inorriditi all’idea di vedere Ronzulli alla guida del ministero della Salute, definendola “peggiore di Speranza”, da sempre uno dei bersagli preferiti da chi non ha mai creduto nei vaccini.
Fratelli d’Italia potrebbe giudicare fin troppo rischioso concedere un ministero importante come quello della Salute a una figura così poco ben vista da una fetta del suo elettorato. Giorgia Meloni è ben consapevole di dover fare il possibile per non commettere errori, perché, come dimostrato dall’esperienza al governo della Lega, i consensi possono scendere con la stessa velocità con cui sono saliti. Ecco perché starebbe valutando di affidare il ministero della Salute a un tecnico, possibilmente un medico con molti anni di esperienza alle spalle e molto più difficile da attaccare rispetto alla Ronzulli. Quest’ultima, comunque, può contare su una buona esperienza nel campo della sanità, perché ha lavorato come infermiera e si è occupata del coordinamento delle professioni sanitarie all’IRCCS Galeazzi di Milano. Insomma, potrebbe essere una questione più di immagine che di esperienza.
In molti potrebbero chiedersi come mai Berlusconi abbia deciso di puntare tanto su Ronzulli. Bisogna tenere presente che la senatrice è una fedelissima dell’ex premier da oltre dieci anni e nel corso del tempo è arrivata a sostituire Mariarosaria Rossi come assistente del leader di Forza Italia. Il suo approdo nel Parlamento italiano risale al 2018, quando è stata eletta senatrice. Nel corso della legislatura è diventata presidente della Commissione parlamentare per l’infanzia e nel febbraio 2021 è stata nominata responsabile per i rapporti con gli alleati di FI. Inoltre, ha iniziato a ricoprire il ruolo di assistente alla comunicazione di Silvio Berlusconi. L’ex premier sembra riporre una grande fiducia in Ronzulli e ritenerla una delle donne di punta del suo partito. Non stupisce, dunque, questa ostinazione nel voler farle avere a tutti i costi un ruolo importante. Berlusconi potrebbe rinunciare al ministero della Salute, ma sembra alquanto improbabile che mollerà la presa su altre richieste. Una cosa è certa: se la coalizione di centrodestra non riuscirà a risanare questa spaccatura, l’esperienza di governo potrebbe rivelarsi più difficoltosa del previsto e i tanti punti in comune tra i partiti potrebbero non bastare più per ignorare le differenze che li dividono.
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