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“Questi sbarchi continui” di migranti “in Italia rendono la situazione insostenibile: l’Ue deve trovare un accordo su questo fronte”. Lo ha detto il premier Mario Draghi in conferenza stampa dopo il vertice sulla Libia alla Maison de la Chimie di Parigi. “Noi stessi dobbiamo riuscire a investire di più in Libia, a spendere più denaro per creare condizioni più umane” sul fronte dell’immigrazione “che spesso non ha origine in Libia, ma dai Paesi vicini”, ha aggiunto il presidente del Consiglio.
Libia, Draghi: “Popolo deve potersi esprimere in elezioni libere”
In mattinata, prima della Conferenza, Draghi ha incontrato il presidente libico, Abdel Hamid Dabaiba, all’Ambasciata d’Italia a Parigi. Poi l’incontro con il Capo dello Stato francese, Emmanuel Macron, all’Eliseo. Durante il vertice sulla Libia, il premier italiano ha detto che tenere le elezioni il 24 dicembre “è la volontà chiara del popolo libico come dimostra la registrazione di circa tre milioni di elettori”.
“Dopo anni di conflitto – ha proseguito – il popolo libico deve potersi esprimere in elezioni libere, trasparenti e credibili. Il piano d’azione elaborato dalla Commissione militare congiunta è un importante passo avanti. Il ritiro di alcuni mercenari stranieri prima delle elezioni aiuterebbe a rafforzare la fiducia fra le parti”. L’obiettivo, dopo le elezioni, sarà poi quello di affrontare in via prioritaria la riforma del sistema di sicurezza e il reintegro dei combattenti.
“L’Italia è pronta a fornire il proprio sostegno”
“L’Italia è pronta a fornire il proprio sostegno – ha assicurato Draghi -. La piena attuazione dell’accordo sul cessate il fuoco del 23 ottobre 2020 resta un obiettivo cardine. La sostanziale assenza di conflittualità dell’ultimo anno e la riapertura della strada costiera sono traguardi importanti che non vanno vanificati”.
“La normalizzazione della Libia passa anche per un sistema economico in grado di rispondere ai bisogni della popolazione e favorire gli investimenti esteri – ha concluso il premier -. Va garantita, anche attraverso un bilancio condiviso, un’equa distribuzione delle risorse in ogni parte del Paese e rafforzato il percorso di riunificazione delle istituzioni economiche e finanziarie, a partire dalla Banca Centrale”.