L’attuale legislazione italiana stabilisce che l’età minima per l’ammissione al lavoro coincide con la fine del periodo di istruzione obbligatoria, fissata a 16 anni. Tuttavia, in alcuni casi specifici, come per i programmi di alternanza scuola-lavoro, l’età minima può essere abbassata a 15 anni. Le uniche deroghe al limite d’età sono consentite per lavori definiti leggeri e che si svolgono durante le pause scolastiche.
La Lega e la proposta di legge “anti-bivacchi”
Una recente proposta di legge presentata dalla Lega intende introdurre una nuova possibilità per gli adolescenti tra i 14 e i 16 anni, permettendo loro di svolgere lavori occasionali in settori come il turismo balneare e il commercio. Questa misura sarebbe soggetta a determinate condizioni, tra cui l’autorizzazione da parte dei genitori o di chi detiene la responsabilità genitoriale, e l’utilizzo del sistema dei buoni lavoro o voucher.
L’obiettivo dichiarato della proposta è duplice: da un lato, si cerca di fornire un’opportunità di inclusione lavorativa per i giovani in difficoltà economica o sociale; dall’altro, si vuole offrire un’alternativa alla crescente solitudine o alle forme di socializzazione negativa, fenomeni che, secondo i promotori della legge, colpiscono sempre più frequentemente gli adolescenti.
Il testo della proposta, depositato alla Camera e firmato da diversi deputati della Lega, parte da una constatazione: durante i mesi estivi, le ordinanze anti-bivacco emesse dalle amministrazioni locali per garantire la sicurezza urbana e la qualità della vita mettono in luce un problema crescente. Molti giovani, a causa di difficoltà economiche familiari o della mancanza di strutture di socializzazione, restano spesso senza alternative valide e si trovano esposti a comportamenti dannosi e sbagliati.
I firmatari della proposta evidenziano, inoltre, l’aumento dei fenomeni legati alle baby gang e ai reati commessi dai giovani in tutto il territorio nazionale. Il rischio, secondo la proposta, è che il lungo periodo di vacanza estiva possa favorire l’incremento di questi comportamenti devianti, con ripercussioni sulla sicurezza pubblica. In questo contesto, viene menzionata anche la crescente spettacolarizzazione delle azioni illecite attraverso i social network, dove i giovani condividono video di comportamenti illegali per cercare visibilità e approvazione.
La proposta di legge mira a permettere agli adolescenti di accedere a opportunità lavorative anche in settori diversi da quelli già consentiti, come bar, ristoranti, alberghi e stabilimenti balneari. L’ampliamento delle opportunità lavorative durante il periodo estivo potrebbe, secondo i promotori, offrire una soluzione concreta alle famiglie che non possono permettersi di iscrivere i propri figli a centri ricreativi a causa dei costi elevati. Come sottolineato da Andrea Dara, primo firmatario della proposta, questo approccio fornirebbe ai ragazzi un’opportunità di crescita e di sviluppo della responsabilità personale.
A partire dall’anno scolastico 2007-2008, l’istruzione obbligatoria in Italia è stata estesa a dieci anni, fissando l’età minima per lavorare a 16 anni. Tuttavia, ci sono delle eccezioni per i giovani coinvolti in attività di carattere culturale, artistico, pubblicitario o nel settore dello spettacolo. La proposta di legge della Lega intende ampliare ulteriormente queste possibilità, consentendo agli adolescenti di svolgere lavoretti occasionali anche in altri ambiti.
L’introduzione di questa misura, secondo i promotori, non solo aiuterebbe i giovani a creare un reddito e a contribuire ai bilanci familiari, ma rappresenterebbe anche un’opportunità di crescita personale. Impegnarsi in attività lavorative occasionali, infatti, potrebbe favorire lo sviluppo della coscienza e responsabilità nei giovani, offrendo loro una prospettiva positiva e formativa.
Ovviamente, la proposta di legge prevede un quadro regolamentato per garantire che tali attività siano svolte in condizioni di sicurezza e con una giusta remunerazione. La legge stabilirebbe limiti chiari per quanto riguarda gli orari di lavoro e le mansioni compatibili con l’età dei giovani lavoratori. Inoltre, sarebbe previsto il coinvolgimento delle parti sociali per individuare le formule migliori che permettano ai ragazzi di lavorare in modo sicuro e rispettoso dei loro diritti.
Un possibile strumento per implementare questa iniziativa potrebbe essere rappresentato dai voucher, già utilizzati in passato per gestire lavori occasionali. Come spiegato da Dara, sebbene esistano difficoltà nell’applicare i tradizionali contratti di lavoro ai minori, il confronto con le parti sociali potrebbe portare a soluzioni adeguate per regolare queste nuove forme di occupazione.
La proposta di legge prevede una fase di sperimentazione per gli anni 2024, 2025, 2026 e 2027, durante i quali verrà testato il funzionamento del sistema e verranno apportate eventuali modifiche in base ai risultati ottenuti. L’obiettivo finale è di introdurre un meccanismo che permetta ai giovani di entrare in contatto con il mondo del lavoro in modo sicuro, con opportunità regolamentate che possano favorire la loro crescita personale e sociale.
In conclusione, la proposta di legge della Lega intende creare nuove opportunità per i giovani tra i 14 e i 16 anni, offrendo loro la possibilità di svolgere lavori occasionali e contribuire al benessere economico della propria famiglia, nel rispetto delle normative di sicurezza e dei loro diritti.