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“Il consiglio federale ha votato all’unanimità la condivisione della linea politica affidando mandato pieno al segretario Matteo Salvini sulla via della Lega nazionale”. Lo riferisce una nota del Carroccio al termine del vertice, durato quasi cinque ore, in una blindatissima Sala Salvadori alla Camera. Rimandata, dunque, la resa dei conti fra le correnti interne al partito, dove la leadership del “Capitano” continua a vacillare nonostante le rassicurazioni e il voto del consiglio federale.
Salvini: “Confronto bello e utile, puntiamo ai risultati sui temi”
Secondo molti osservatori, infatti, lo scontro interno è solo congelato, in attesa dell’assemblea programmatica dell’11 e 12 dicembre. Durante il consiglio federale, il leader della Lega ha parlato per 50 minuti, glissando però di fatto sulle contrapposizioni fra le diverse anime del partito. Salvini ha infatti rimarcato l’esigenza di rimanere compatti e di pensare ai fatti. “Mi interessa parlare di flat tax o bonus ai genitori separati. Mi appassionano i temi concreti. Non altro”, ha detto. Convinto che “la visione della Lega è vincente”.
A margine del vertice, con i cronisti ha poi parlato di “un confronto bello utile e su alcuni temi puntiamo ai risultati: taglio delle tasse, referendum sulla giustizia e pensare agli ultimi e ai dimenticati dalla sinistra. Quindi voto all’unanimità sulla linea politica in Italia e in Europa, pieno mandato per stare da protagonisti al Governo. I temi non sono destra o sinistra ma lavorare sul taglio delle togliere un po’ di burocrazia”.
Tutto rimandato all’assemblea programmatica di dicembre
Durante il consiglio federale, ha ribadito il segretario leghista, “sono intervenuti tutti: da Zaia a Fedriga, da Giorgetti ai sindaci, ai commissari regionali”. I presidenti di Veneto e Friuli-Venezia Giulia, da quanto si è appreso, erano presenti in videocollegamento. Infine, Salvini ha chiosato: “Voto unanime e mandato pieno al segretario che adesso ha fame e va a mangiarsi un piatto di pasta a casa, senza Di Maio e senza la pizza“.
La parola d’ordine al termine del consiglio è dunque “compattezza”. Il leader del Carroccio ha cercato di mettere momentaneamente in stand-by i malumori dell’ala governista, che torneranno nuovamente al centro della discussione durante l’assemblea di dicembre. Alla quale prenderanno parte parlamentari, governatori, sindaci, esponenti di governo ed eurodeputati della Lega e in cui si tireranno le fila sulla linea strategica di via Bellerio. Assemblea che Salvini ha definito un’occasione per “sancire, aggiornare e decidere i binari su cui viaggiamo”.
Giorgetti: “La Lega è una, il segretario saprà fare sintesi”
Al termine del consiglio federale, infine, è intervenuto anche uno dei protagonisti più attesi: il ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti. Che, come tutti gli altri membri del Carroccio, ha cercato di abbassato i toni dello scontro. “Un bel consiglio federale – ha dichiarato -. Una bella discussione, il confronto è sempre positivo. Salvini ha ascoltato tutti, anch’io ho espresso le mie idee. La Lega è una, è la casa di tutti noi e Salvini ne è il segretario. Saprà fare sintesi, porterà avanti la linea”.