Lavoro: lo stress porta un dipendente su tre al burnout

Il lavoro in Italia cambia e il benessere diventa cruciale. Il Rapporto Censis-Eudaimon svela sfide e bisogni di dipendenti e aziende

Il mondo del lavoro italiano sta attraversando una fase di profonda trasformazione, e con essa emergono sfide sempre nuove legate al benessere dei dipendenti. Secondo l’8° Rapporto Censis-Eudaimon sul welfare aziendale, realizzato in collaborazione con partner come Credem, Edison, Michelin e OVS, il 83,4% dei lavoratori considera fondamentale che il proprio lavoro contribuisca al benessere complessivo, includendo aspetti olistici, fisici e psicologici. Questa ricerca di equilibrio tra vita lavorativa e personale è una preoccupazione condivisa anche dai dirigenti, con il 76,8% di loro che riconosce l’importanza di un ambiente lavorativo salubre e stimolante.

Stress da lavoro: i dipendenti rischiano il burnout

Un dato allarmante emerso dal rapporto è che il 31,8% dei dipendenti ha sperimentato sentimenti di esaurimento, estraneità o altre forme di burnout. Questo fenomeno è particolarmente accentuato tra i giovani lavoratori, con il 47,7% di quelli tra i 18 e i 34 anni che si sentono sopraffatti. Le statistiche mostrano che il burnout non è un problema limitato a una fascia di età, ma colpisce anche i lavoratori adulti (28,2%) e quelli più anziani (23,0%).

Stress da lavoro: un dipendente su tre rischia il burnout
Stress da lavoro: un dipendente su tre rischia il burnout – Newsby.it

 

Lo stress e l’ansia legati al lavoro sono esperienze comuni, con il 73,0% dei dipendenti che ammette di aver vissuto situazioni di questo tipo. Molti faticano a trovare un equilibrio tra lavoro e vita privata; il 76,8% dei lavoratori non riesce a gestire questo aspetto in modo soddisfacente, mentre il 75,9% si sente frequentemente sopraffatto dalle responsabilità quotidiane. La pressione percepita è un’altra dimensione critica, con il 73,9% dei lavoratori che si sente costantemente sotto pressione.

Un ulteriore aspetto preoccupante è il supporto insufficiente da parte dei datori di lavoro. Il 67,3% dei dipendenti ha manifestato frustrazione per la mancanza di sostegno, e il 68,5% ha sottolineato che nelle loro aziende non si promuove un ambiente lavorativo sano. Questa situazione contribuisce a una diminuzione della concentrazione, con il 65,0% dei lavoratori che fatica a mantenere l’attenzione a causa dello stress. Un dato significativo è che il 36,7% si è rivolto a uno psicologo o a un servizio di counseling per affrontare le difficoltà legate al lavoro.

Per affrontare queste problematiche, il 63,5% dei dipendenti ha espresso la volontà di ricevere supporto per attività come meditazione e yoga, ritenendo che tali pratiche possano aiutare nella gestione dello stress. Inoltre, il 38,2% dei lavoratori crede che la meditazione possa essere un valido strumento per migliorare il proprio benessere psicologico.

La richiesta di tempo diventa un tema centrale. Un notevole 89,4% dei dipendenti desidera più tempo per sé stessi e per attività che apportano gioia e soddisfazione personale. Le percentuali relative a queste richieste sono le seguenti:

  1. 86,2% vorrebbe trascorrere più tempo con amici e familiari.
  2. 78,9% desidera dedicarsi all’attività fisica, importante non solo per il corpo ma anche per la mente.
  3. 73,9% degli intervistati vorrebbe avere tempo per attività culturali.
  4. 79,0% desidera riposarsi, evidenziando quanto sia cruciale il recupero delle energie.

Le dimensioni lavorative che incidono positivamente sul benessere soggettivo sono molteplici. Il 94,6% dei dipendenti sottolinea l’importanza di un buon rapporto con superiori e colleghi, suggerendo che un clima aziendale positivo è fondamentale. Altre componenti significative includono:

  • 93,1%: possibilità di operare con un certo grado di autonomia.
  • 92,2%: bilanciamento tra vita privata e lavoro.
  • 91,6%: flessibilità degli orari.
  • 87,6%: sentirsi valorizzati in azienda.
  • 64,1%: possibilità di lavorare in smart working.

Questi elementi non solo migliorano la produttività, ma contribuiscono anche a un ambiente di lavoro più soddisfacente e sano.

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