“La nostra Costituzione nasce per superare, per espellere, l’odio, come misura dei rapporti umani”. L’intervento del Capo dello Stato, ieri al Meeting di Rimini di Comunione e Liberazione, è sembrato a tratti evocare le polemiche che da giorni tengono banco sulla stampa dopo la pubblicazione del controverso libro del generale Roberto Vannacchi.
Secondo gli osservatori più attenti del Colle, il successo e gli attestati di solidarietà incassati dall’ex parà, che ha rivendicato esplicitamente il “diritto all’odio”, avrebbero colpito molto Sergio Mattarella.
Dal palco del 44esimo meeting di Cl il presidente della Repubblica parla per circa 40 minuti ponendo l’accento su temi come l‘immigrazione, la Costituzione, la guerra in Ucraina e la ricostruzione in Emilia Romagna a tre mesi dall’alluvione. L’accoglienza che l’inquilino del Quirinale riceve è festosa, tra cori da stadio (“c’è solo un presidente”), applausi e foto di gruppo.
Migranti: “Basta muri”
Sulle politiche migratorie “occorre percorrere strade diverse. Se non se ne avverte il senso di fraternità umana, per una miglior sicurezza”, dice Mattarella alle circa 4mila che lo ascoltano. “Una pace giusta non può dimenticare il dramma dei profughi. I fenomeni migratori vanno affrontati per quel che sono: movimenti globali, che non vengono cancellati da muri o barriere“.
Dal un lato il presidente rivolge un invito alle istituzioni europee a fare di più sul fenomeno delle migrazioni: “Occorre un impegno, finalmente concreto e costante, dell’Unione europea” e “sostegno ai Paesi di origine dei flussi migratori”. Dall’altro richiama il governo: “È necessario rendersi conto che soltanto ingressi regolari, sostenibili, ma in numero adeguatamente ampio, sono lo strumento per stroncare il, crudele, traffico di esseri umani: la prospettiva, e la speranza di venire, senza costi e sofferenze disumane, indurrebbe ad attendere turni di autorizzazione legale”.
Quindi un aneddoto personale. “Nello studio dell’appartamento dove vivo, al Quirinale, ho collocato un disegno, che raffigura un ragazzino di quattordici anni, annegato con centinaia di altre persone nel Mediterraneo. Recuperato il suo corpo, si è visto che, nella fodera della giacca, aveva cucita la sua pagella: come fosse il suo passaporto; la dimostrazione, che voleva venire in Europa per studiare. Questo disegno mi rammenta che, dietro numeri e percentuali delle migrazioni, che spesso elenchiamo, vi sono innumerevoli singole persone, con la loro storia, i loro progetti, i loro sogni, il loro futuro. Il loro futuro tante volte cancellato”.
“Non a contrapposizioni e nazionalismi”
“Non mancano, mai, i pretesti, per alimentare i contrasti. Siano la invocazione di contrapposizioni ideologiche, di caratteri etnici, di ingannevoli, lotte di classe; o la pretesa di resuscitare anacronistici nazionalismi. Quanto avviene ai confini della, nostra, Europa, dopo l’invasione dell’Ucraina, da parte della Federazione Russa ne dà drammatica testimonianza”, incalza Mattarella.
“Serve rispetto delle diversità”
Proprio dal meeting dell’Amicizia tra i Popoli di Cl non poteva mancare il riferimento al rispetto delle diversità. “L’aspirazione, non può essere, quella, di immaginare che l’amicizia unisca soltanto coloro che si riconoscono come simili. Al contrario. Se così fosse, saremmo sulla strada della spinta alla omologazione, all’appiattimento. L’opposto, del rispetto delle diversità, delle specificità proprie a, ciascuna, persona. Non a caso, la pretesa della massificazione, è quel che ha caratterizzato, ideologie e culture, del Novecento, che hanno portato alla oppressione dell’uomo sull’uomo”, sottolinea il capo dello Stato.
La Costituzione
“Cercate quindi di conoscere” la Costituzione, “di comprendere in profondità i suoi princìpi fondanti, e quindi di farvela amica e compagna di strada. Vi sarà presidio sicuro nel vostro futuro contro ogni inganno e contro ogni asservimento, per qualunque cammino vogliate procedere e per qualunque meta vi prefissiate”, è l’invito che Mattarella rivolge al pubblico di Rimini.
L’alluvione in Emilia Romagna
Nel discorso del capo dello Stato c’è spazio anche per la ricostruzione che attende l’Emilia Romagna. “I cittadini della Romagna e i loro sindaci non vanno lasciati soli dopo l’alluvione. La ripartenza delle comunità e, con esse, di ogni loro attività, è una priorità, non soltanto per chi vive qui, ma per l’intera Italia”, è stato l’appello, molto applaudito, del presidente.
L’appello ai giovani
Il discorso del presidente si conclude con un appello ai tanti giovani che affollano la kermesse di Cl. Il capo dello Stato fa proprie le parole pronunciate nel 1955 da Giuseppe Dossetti, partigiano e padre costituente: “Non abbiate prevenzioni rispetto alla Costituzione del ’48, solo perché opera di una generazione ormai trascorsa”.
A loro il presidente della Repubblica manda un messaggio di speranza. “Amicizia: comincia da noi. Dal nostro modo di essere. Dalla nostra voglia di dare più umanità al mondo che ci circonda. La speranza è in voi giovani. Prendetevi quel che è vostro. Comprese le responsabilità e i doveri. Avete la sensibilità di sentirvi pienamente europei. Più degli adulti”.
Poi l’avvertimento sulle insidie della rete e dei social media. “Avete conoscenze adeguate per affrontare, senza timore, le trasformazioni digitali e tecnologiche che sono già in atto. Avete la coscienza che l’ambiente è parte della nostra vita sociale. Che non ci sarà giustizia sociale senza giustizia ambientale e viceversa. Non vi chiudete, non fatevi chiudere in tanti mondi separati. Usate i social sempre con intelligenza , impedite che vi catturino, producendo una somma di solitudini, come diceva il mio vescovo di tanti anni addietro. Non rinunciate mai alle relazioni personali, all’incontro personale, all’affetto dell’amico, all’amore, alla gratuità dell’impegno”.