“Grazie all’approvazione di questa legge, la Regione Puglia compie un enorme passo in avanti verso l’affermazione e la tutela dei diritti civili e sociali. Un risultato ottenuto grazie all’impegno profuso dal Partito Democratico e dal centrosinistra“, si legge nella nota ufficiale
Il consiglio regionale pugliese ha approvato la legge contro l’omotransfobia. La Puglia è la prima Regione in Italia a farlo. “Dopo 8 anni, finalmente, il Consiglio regionale pugliese ha approvato la legge contro l’omotransfobia prevista dal programma di governo regionale”, ha detto Titti De Simone, consigliera del presidente di regione Michele Emiliano per l’attuazione del Programma di Governo. Il testo è stato approvato dopo otto anni di tentativi di riconoscere i diritti Lgbtqia+ e contro la violenza di genere. La Regione sottolinea l’impegno a promuovere la libertà d’espressione del proprio orientamento sessuale.
Paolo Campo, capogruppo del Partito Democratico, ha dichiarato: “Tutti hanno diritto a esprimere liberamente il proprio orientamento sessuale e a essere tutelati contro le discriminazioni”. Il testo, di cui è primo firmatario il consigliere regionale Donato Metallo (Pd), è stato sottoscritto da numerosi altri consiglieri del Pd, M5s, Con, Per la Puglia e Misto. La legge difende i principi di contrasto alle discriminazioni e alle violenze determinate dall’orientamento sessuale, dall’identità di genere o dalle variazioni di sesso.
“Grazie all’approvazione di questa legge, la Regione Puglia compie un enorme passo in avanti verso l’affermazione e la tutela dei diritti civili e sociali. Un risultato ottenuto grazie all’impegno profuso dal Partito Democratico e dal centrosinistra nell’ascolto della comunità pugliese e contro l’ostruzionismo ideologico delle destre che oggi hanno presentato in Aula 300 emendamenti con il solo intento di affossare la norma“, si legge nella nota ufficiale. Tra gli obiettivi principali c’è “l’importanza di prevenire e contrastare le discriminazioni e le violenze determinate dall’orientamento sessuale, dall’identità di genere o dalle variazioni nelle caratteristiche di sesso“.
Ecco cosa prevede il testo:
“Ho avviato l’iter per una legge contro l’omotransfobia nel 2016 perché era un preciso impegno del nostro programma. Ci è voluto tempo, ma finalmente il Consiglio ha costruito un consenso ampio dentro la maggioranza e spero anche fuori. Una bella giornata, nella quale abbiamo realizzato ciò che ci eravamo impegnati a fare”, ha commentato il presidente della Regione.
La presidente del Consiglio regionale, Loredana Capone, afferma: “Oggi è una bella giornata per la Puglia. Il Consiglio regionale segna un passo importante nel rispetto e la tutela dei diritti“. “Abbiamo fatto quello che il governo nazionale non ha voluto fare bocciando la legge in Parlamento Abbiamo voluto una legge contro le discriminazioni e contro la violenza, affinché ciascuno e ciascuna si sentano liberi di amare chi vogliono e vedano riconosciuti gli stessi diritti. Nello stesso tempo proponiamo di intervenire sulla prevenzione con l’educazione nelle scuole attraverso percorsi socio educativi e socioaffettivi che mirano ai valori dell’accoglienza, del rispetto di ogni persona senza alcuna differenza. Per rendere operativa questa attività la Regione promuoverà corsi di formazione e aggiornamento anche per gli insegnanti. Ci rendiamo conto che una legge non è sufficiente da sola a cambiare il modo di vivere ed educare che troppo spesso sfocia in violenza. Ma serviva un indirizzo, un simbolo, una bandiera“, prosegue.
Filippo Caracciolo dichiara: “L’approvazione della legge contro la transomofobia rappresenta uno straordinario e storico atto di civiltà”. “La Puglia è la prima Regione italiana ad aver approvato una legge che contrasta ogni tipo di discriminazione. Siamo orgogliosi di aver scritto una storica pagina di civiltà”, continua.
Forza Italia definisce il testo come “l’ennesima legge a trazione propagandistica”. Fratelli d’Italia dichiara: “La maggioranza di centrosinistra approva una legge, quella sulla parità di genere, che ha come principio base la ‘tolleranza’, ma poi si sottrae al confronto con le opposizioni. Insomma, una legge contro le discriminazioni sessuali approvata mettendo in pratica la discriminazione politica”. Secondo il partito “c’è stata la corsa ad appuntarsi una medaglietta da sfoggiare al cospetto della leader Schlein, nella speranza di acquisire qualche ‘credito’ di candidatura in vista delle prossime regionali”. “La Pdl non è mai stata discussa in Commissione, al contrario di quello che accade per le altre proposte di legge. In modo arrogante e privo di ogni confronto democratico si è voluto dar vita a un braccio di ferro e portare il testo direttamente in Consiglio regionale. Se avessimo utilizzato noi simili comportamenti sappiamo già come ci avrebbero etichettati. Lo fanno loro e festeggiano in aula con tanto di applausi e bandiere arcobaleno. Contenti loro”, continua il gruppo di Giorgia Meloni.
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