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L’Europa si prepara al riarmo per garantire la propria sicurezza

L’Europa punta al riarmo per garantire la propria sicurezza e sostenere l’Ucraina, mentre il ruolo degli Stati Uniti appare sempre più incerto

In un contesto geopolitico sempre più complesso, l’Europa si trova di fronte a una sfida cruciale: garantire la propria sicurezza e sostenere l’Ucraina nel conflitto contro la Russia, senza fare affidamento sugli Stati Uniti. Gli eventi recenti, in particolare le tensioni durante la presidenza di Donald Trump, hanno messo in discussione la solidità dell’alleanza transatlantica. Questo ha spinto i leader europei a riflettere su un futuro in cui l’Europa deve essere in grado di difendersi autonomamente.

L’Europa si prepara a riarmarsi

Il recente incontro a Londra tra i leader europei ha evidenziato l’urgenza di un riarmo significativo. Emmanuel Macron ha sottolineato la necessità di aumentare la spesa militare europea fino a un obiettivo compreso tra il 3 e il 3,5 percento del PIL. La guerra in Ucraina e il timore di un possibile ritiro del supporto militare americano hanno reso chiaro che l’Europa non può più considerarsi un’area di sicurezza garantita dal “sistema di protezione” statunitense.

L’Europa si prepara a riarmarsi: sostegno all’Ucraina e autonomia dalla NATO | EPA/SARAH MEYSSONNIER – Newsby.it

 

Negli ultimi tre anni, la Russia ha investito circa il 10 percento del proprio PIL nella difesa, un dato che non può essere ignorato. Questo ha spinto i leader europei a riconsiderare le loro priorità di bilancio. Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Europea, ha affermato che è giunto il momento di aumentare gli investimenti nella difesa, sottolineando che questo deve essere un impegno a lungo termine.

Attualmente, la maggior parte dei paesi europei si attesta attorno al 2 percento di spesa per la difesa. Tuttavia, con il cambiamento dello scenario internazionale, è diventato chiaro che questa soglia non è più adeguata. Solo la Polonia ha superato il 3,5 percento, mentre le grandi economie come Italia e Spagna si trovano ancora ben al di sotto, rispettivamente con l’1,49 e l’1,28 percento.

Le sfide per reperire i fondi necessari per questo riarmo sono notevoli. Von der Leyen ha proposto una clausola di salvaguardia per consentire ai paesi dell’Unione Europea di aumentare il proprio debito per finanziare le spese militari. Tuttavia, paesi con un alto livello di indebitamento, come l’Italia, si trovano di fronte a difficoltà significative nel poter aumentare le risorse destinate alla difesa.

La spesa militare da sola non basta. Se gli Stati Uniti dovessero ritirare il proprio supporto, l’Europa dovrà affrontare la sfida di sostituire un esercito tra i più potenti al mondo. Attualmente, circa 80.000 soldati americani sono dislocati in Europa, e in caso di attacco, i piani NATO prevedono che questo numero possa aumentare fino a 300.000. Mobilitare un numero equivalente di soldati europei è teoricamente possibile, ma le forze armate europee operano sotto una molteplicità di comandi nazionali, senza un addestramento e una standardizzazione comparabili a quelle delle forze americane.

Inoltre, l’industria militare europea ha bisogno di un potenziamento significativo. Molti armamenti strategici sono ancora prodotti negli Stati Uniti, e l’Europa non dispone di scorte sufficienti di munizioni e mezzi per affrontare un conflitto su larga scala. Per aumentare la produzione locale di armamenti, potrebbero essere necessari anni, rendendo la transizione ancora più complessa.

In questo contesto, il coordinamento tra le forze armate europee diventa cruciale. Creare un comando unificato e armonizzare i vari eserciti sono passi essenziali per costruire una difesa europea coesa e reattiva. Questo richiederà investimenti finanziari e un impegno politico e strategico da parte dei governi europei.

Le sfide che l’Europa deve affrontare sono enormi e richiedono una visione a lungo termine. La sicurezza del continente dipende dalla capacità dei suoi stati membri di collaborare e investire risorse significative nella difesa. Solo così l’Europa potrà sostenere l’Ucraina nella sua lotta contro l’aggressione russa e garantirsi un futuro di stabilità e sicurezza senza dover dipendere esclusivamente dagli Stati Uniti.

Giulia De Sanctis

Laureata in Comunicazione e Valorizzazione del Patrimonio Artistico Contemporaneo, collaboro attivamente con riviste e testate web del settore culturale, enogastronomico, tempo libero e attualità.

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