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POLITICA

Italia-Francia, cosa prevede il Trattato del Quirinale

Oggi è stato siglato un importante Trattato per una maggiore cooperazione tra Italia e Francia.

Il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, e il Presidente della Repubblica Francese, Emmanuel Macron, hanno firmato il “Trattato tra la Repubblica Italiana e la Repubblica Francese per una cooperazione bilaterale rafforzata”. L’accordo è stato siglato al Quirinale, alla presenza del Presidente Mattarella e delle delegazioni italiana e francese.

L’accordo bilaterale consolida le relazioni tra Parigi e Roma, e, nelle intenzioni dei leader, serve a favorire il processo di integrazione europea. Il Trattato del Quirinale permetterà anche ai due Paesi di avere un maggior peso in ambito europeo.

Momento storico per le relazioni tra Francia e Italia

Il Trattato di cooperazione rafforzata segna un momento storico delle relazioni tra Italia e Francia: da oggi siamo ancora più vicini” ha sottolineato il premier Draghi. “ Noi, Italia e Francia, condividiamo molto più dei confini, la nostra storia, la nostra arte, le nostre economie e società si intrecciano da tempo. Le istituzioni che abbiamo l’onore di rappresentare si poggiano sugli stessi valori repubblicani, sul rispetto dei diritti umani e civili, sull’europeismo” ha affermato il Presidente del consiglio.

Parole che trovano eco anche da parte della Francia.

Questo Trattato sancisce l’amicizia profonda che ci unisce” ha specificato il presidente francese Emmanuel Macron. Con il Trattato del Quirinale “creeremo una visione geopolitica comune: condividiamo la visione europea e internazionale“.

Cosa prevede il trattato

Italia e Francia insieme per un’Europa più forte. E’ questa l’ambizione cui aspira il Trattato del Quirinale, racchiusa nelle parole del presidente della Repubblica Sergio Mattarella al leader francese Macron.

I temi affrontati nel Trattato del Quirinale sono diversi: esteri, difesa, migrazioni, sviluppo industriale ed economico, istruzione, futuro Ue, giustizia, giovani. Il patto prevede un meccanismo di stretta collaborazione tra i due governi che prevede anche lo scambio dei ministri:  almeno una volta ogni trimestre, un ministro italiano parteciperà a un consiglio dei ministri del governo francese, e viceversa.

Per quanto riguarda gli affari esteri, i due Paesi si consulteranno regolarmente con l’obiettivo di stabilire posizioni comuni e di agire congiuntamente su tutte le decisioni che tocchino i loro interessi comuni. Come ad esempio la crisi migranti nel mediterraneo. A tal fine, le Parti istituiscono meccanismi stabili di consultazioni rafforzate, a livello sia politico che di alti funzionari, in particolare in caso di crisi e alla vigilia di importanti scadenze.

Nel settore difesa, Italia e Francia si impegnano a promuovere cooperazione e scambi di forze armate, attrezzature e materiali allo scopo di salvaguardare la sicurezza europea. In caso di aggressione armata si forniranno assistenza.
Per quanto riguarda i migranti, i due Paesi si impegnano a sostenere una politica migratoria basata su principi di solidarietà, con riunioni periodiche dei ministri.

Si impegnano a rafforzare le collaborazioni industriali bilaterali, garantendo la promozione di una crescita equa.

Per quanto riguarda le politiche sociali, c’è l’impegno a sostenere la piena parità di genere, sostenendo empowerment e leadership femminili. Ma anche la lotta contro discriminazioni, povertà ed esclusione sociale.

Centrale anche la questione del clima, grazie all’impegno a proteggere la biodiversità, lo sviluppo delle rinnovabili e dell’efficienza energetica. Un occhio di riguardo sarà riservato alla protezione del Mediterraneo.

Giulia Martensini

Classe '89, sono laureata in Giornalismo e Cultura Editoriale e mi occupo da diversi anni di redazione di contenuti per l'online e articoli in ottica SEO. Nata a Brescia, ho vissuto a Parma e Milano con una parentesi di 10 mesi a Salamanca. Lettrice accanita ed ex attivista di Greenpeace Italia, scrivo soprattutto di attualità, sostenibilità e cultura.

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