Intergruppo a sinistra, piovono sì:
le parole di Renzi, M5S e non solo

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Si parla molto di un intergruppo di centrosinistra, nato in Parlamento intorno al nuovo governo e soprattutto intorno alle forze della nuova maggioranza che già costituivano l’ossatura della vecchia. E sulla vicenda si è anche soffermato il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, intercettato fuori Palazzo Madama. “Lasciamo che il presidente del Consiglio faccia le sue valutazioni. Oggi è una grande giornata per l’Italia, tutti gli italiani possono essere felici“. E poi: “È una linea che non condivido, ma va rispettata. La scelta di fare un intergruppo a sinistra lascia uno spazio molto interessante a chi si crede e definisce riformista“.

Sinistra Italiana: “Intergruppo? Sì, ma non sia solo evocazione”

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Vicenda su cui ha detto la sua anche Nicola Fratoianni, segretario nazionale di Sinistra Italiana. “L’intergruppo annunciato è curioso. È ciò che consente a parlamentari diversi di unirsi su più temi – ha spiegato –. Questa è un’alleanza politica. Detto ciò, mi sembra una cosa positiva. Sarò ben lieto di contribuire. Penso che l’alleanza vada preservata e coltivata, perché allo stato attuale è troppo un’evocazione. Io ci sono per costruirla“.

Da Fratoianni è quindi arrivata anche una riflessione sul ruolo che nel nuovo “campo progressista” potrebbe ricoprire Giuseppe Conte. L’ex presidente del Consiglio è stato indicato tanto dal M5S quanto dal Pd come fulcro del nuovo centrosinistra, ma al contempo ha ricevuto molte critiche da Renzi e Italia Viva. “Conte? Lo vedo positivamente, gli riconosco il lavoro svolto in un momento difficilissimo. Continuo però a porre una questione: l’intergruppo non sia solo un’evocazione. L’alleanza deve essere costruita“, ha aggiunto il segretario di Sinistra Italiana.

M5S, clima pesante: “Dissidenti? Decide il Capo politico”

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Chi vive invece giorni tumultuosi è il Movimento 5 Stelle. Lo spiega anche Federico D’Incà, ministro per i Rapporti con il Parlamento che prima ancora di soffermarsi sul tema intergruppo ha riflettuto sulla situazione interna dell’universo pentastellato. “Dissidenti? Le decisioni le prenderà il Capo politico, seguendo i regolamenti interni – ha tagliato corto –. Mi auguro che da stasera chiunque possa rivedere le proprie posizioni e che si possa tornare tutti quanti insieme a votare la fiducia per il Governo Draghi. Spaccatura? C’è un grande confronto. La settimana scorsa insieme agli iscritti abbiamo scelto di entrare nel Governo, credo sia un grande atto di democrazia“.

Ci si domanda se anche l’ingresso nella nuova alleanza parlamentare con il centrosinistra possa avvenire dopo aver consultato la base. “Altro voto su Rousseau? Abbiamo già votato – ha subito precisato D’Incà –. Ritorno di Di Battista? Alessandro fa parte della storia del Movimento. Mi auguro che in futuro si possa ricucire un rapporto che ora ha avuto delle criticità. Intergruppo? Lo vedo positivamente. È la continuazione dell’ottimo lavoro fatto dal Governo Conte. Mi auguro che Conte possa avere un ruolo, perché è lui il federatole dell’alleanza“.

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