In Veneto la Lega vuole puntare ancora su Zaia

Durante l’ultimo consiglio federale della Lega, convocato da Matteo Salvini alla Camera dei Deputati, il partito ha confermato il proprio supporto al presidente di regione

In Veneto, la Lega sta intensificando gli sforzi per consolidare la leadership di Luca Zaia, attuale governatore della regione e figura di spicco del partito. Questo movimento strategico è emerso durante un recente consiglio federale della Lega, convocato da Matteo Salvini alla Camera dei Deputati. L’incontro ha visto la partecipazione dei principali esponenti del partito, tra cui i tre vice di Salvini: Claudio Durigon, Alberto Stefani e Andrea Crippa, nonché i ministri Giancarlo Giorgetti e Roberto Calderoli. La questione principale sul tavolo era, come prevedibile, quella delle elezioni regionali in Veneto, un tema cruciale che ha suscitato vivaci discussioni tra gli alleati della coalizione di governo.

L’Importanza strategica del Veneto

Matteo Salvini ha evidenziato l’importanza della regione veneta, sottolineando che “questa è una partita irrinunciabile per la Lega”. La sua affermazione è stata accolta con approvazione dai presenti, che hanno riconosciuto il valore strategico di mantenere il controllo su una regione considerata un modello di buon governo. Infatti, il Veneto è spesso citato come un esempio di efficienza amministrativa. La Lega vanta un numero significativo di amministratori, con quasi seimila membri attivi, tra cui 500 sindaci, 5.000 consiglieri e assessori comunali e 150 consiglieri e assessori regionali. Questo forte radicamento territoriale rappresenta un vantaggio competitivo per il partito, che si propone di continuare a governare la regione sotto la guida di Zaia.

Il sostegno di Zaia e la coesione del partito

Durante il consiglio, Zaia ha ribadito il suo sostegno alla Lega, affermando con determinazione: “In Veneto gli elettori sono dalla mia parte, mi chiedono di esserci”. Questa dichiarazione ha trovato una risonanza positiva tra i membri del partito, che vedono in lui una figura capace di attrarre consensi e di mantenere l’unità del partito. Salvini ha quindi esortato alla coesione, evidenziando che il rafforzamento della leadership sarà cruciale in vista del congresso nazionale che intende tenere entro marzo. La Lega sembra dunque orientata a consolidare la propria posizione, non solo in Veneto, ma anche a livello nazionale.

Il terzo mandato per Zaia: un tema controverso

Tra le questioni in discussione è emerso anche il tema del terzo mandato per Zaia. Riccardo Molinari, capogruppo alla Camera, ha ricordato che ci sono ancora possibilità di esplorare la via parlamentare per il terzo mandato, con emendamenti già presentati.

Questo aspetto rappresenta un punto di tensione all’interno della maggioranza, considerato che altri partiti potrebbero avere opinioni diverse sul prolungamento del mandato di Zaia.

Tensioni ed equilibri nella coalizione

La Lega, pur mostrando compattezza nella difesa della regione, non ha mancato di lanciare qualche stoccata ai partner di governo. Alberto Stefani ha criticato il senatore di Forza Italia, Maurizio Gasparri, il quale aveva ironizzato sulla leadership di Zaia, affermando che ci si sarebbe “trovato il modo di sfamarlo”. Questo scambio di frecciate politiche evidenzia la delicatezza degli equilibri all’interno della coalizione di governo, dove ognuno cerca di mantenere la propria posizione senza compromettere l’alleanza.

La necessità di unità nella leadership

Salvini ha poi sottolineato che il consenso alle elezioni politiche e quello alle regionali possono differire notevolmente. “Meloni deve fare anche il capo della coalizione, deve garantire tutti, non solo il suo partito”, ha dichiarato un esponente di spicco della Lega, auspicando una gestione inclusiva della leadership. Questo richiamo all’unità è fondamentale, specialmente in vista delle sfide politiche e amministrative future.

Giorgetti: il mantra da seguire è “tutti al fianco di Zaia”

Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha espresso un ottimismo cauto, dichiarando che “tutti al fianco di Zaia” è il mantra da seguire. L’idea di un possibile rinvio del voto per accorpare le elezioni regionali del 2025 con quelle comunali del prossimo anno potrebbe anche essere una strategia per facilitare il rinnovo del mandato di Zaia. Questa proposta, sebbene controversa, è vista come un modo per evitare fratture all’interno del partito e mantenere il controllo sulla regione.

La stabilità come obiettivo

Infine, Salvini ha ribadito che “mettere in discussione il buon governo della Lega e di Zaia in Veneto per equilibri politici non sarebbe utile”. Questa affermazione riflette il desiderio di mantenere una narrativa di stabilità e successo amministrativo, che la Lega intende sfruttare per rafforzare la propria posizione in vista del futuro.