L’Associazione magistrati attacca il governo e dichiara: “Sono state rivolte insinuazioni di uso politico nei confronti di rappresentanti dello Stato nella pubblica accusa“. “Sono dichiarazioni gravi, non consone alle funzioni esercitate, in aperta violazione del principio di separazione dei poteri, indifferenti alle regole che disciplinano il processo”
Sul caso Open Arms la procura di Palermo ha chiesto una condanna a sei anni di carcere per Matteo Salvini. L’allora ministro dell’Interno impedì nell’agosto del 2019 alla nave dell’ong spagnola di attraccare in un porto italiano, tenendola bloccata in mare per 19 giorni. A bordo c’erano 147 migranti. “Oggi sono a processo e rischio il carcere perché in Parlamento la sinistra ha deciso che difendere i confini italiani è un reato”, ha detto Salvini in un video in cui si difende dalle accuse. “Insieme ai colleghi di governo avevo firmato il divieto di ingresso nelle acque territoriali italiane. Grazie alla mia azione di governo erano diminuiti sbarchi, morti e dispersi nel Mar Mediterraneo. Nell’anno precedente al mio arrivo gli sbarchi di clandestini erano stati 42.700″, ha proseguito.
Per la vicenda il vicepremier è a processo dall’aprile 2021, accusato di sequestro di persona e omissione di atti d’ufficio. Nella memoria della Procura di Palermo depositata al processo Open Arms si legge: “L’illegittimità della privazione della libertà personale è testimoniata, anche indirettamente, dalle reazioni delle diverse autorità coinvolte nella vicenda le quali cercarono, ciascuna secondo l’ambito di propria competenza, di sollecitare l’interruzione di quella situazione antigiuridica proprio ad opera di chi l’aveva generata, e cioè il Ministro dell’Interno. Così, la Guardia costiera, così il Presidente del Consiglio, così i Ministri Trenta e Moavero, così il Tribunale per i minorenni e la relativa Procura della Repubblica, per non parlare degli accorati interventi del Garante dei diritti dei detenuti e del Garante dell’infanzia e dell’adolescenza“.
La procura: “Testimoniata, anche indirettamente, dalle reazioni delle diverse autorità coinvolte nella vicenda. Capitaneria di porto stretta in morsa tra salvataggio e governo“.
L’Associazione magistrati attacca il governo e dichiara: “Sono state rivolte insinuazioni di uso politico nei confronti di rappresentanti dello Stato nella pubblica accusa“. ” Sono dichiarazioni gravi, non consone alle funzioni esercitate, in aperta violazione del principio di separazione dei poteri, indifferenti alle regole che disciplinano il processo, che minano la fiducia nelle istituzioni democratiche e che costituiscono indebite forme di pressione sui magistrati giudicanti. Sarà il Tribunale a vagliare la fondatezza dell’accusa, con indipendenza e terzietà, guidato solo dallo scrupoloso rispetto di tutte le norme vigenti in materia. La piena uguaglianza di tutti di fronte alla legge è l’autentica essenza della democrazia, a prescindere dalla carica e dal rilievo politico, ed il processo che si sta celebrando a Palermo è esso stesso un momento di fondamentale democrazia”.
“Ai colleghi della Procura della Repubblica e del Tribunale di Palermo si ribadisce, pertanto, tutta la nostra solidarietà, nella consapevolezza che sia in questo che in tanti altri casi meno noti, continueranno a svolgere la loro delicatissima funzione in piena libertà ed indipendenza, sine spe nec metu, nell’interesse esclusivo della Repubblica“, si legge ancora.
La Giunta esecutiva sezionale di Palermo dell’Associazione nazionale magistrati esprime solidarietà “a tutti i colleghi impegnati nella trattazione del processo a carico dell’On. Salvini ed in particolare della Procura della Repubblica di Palermo che hanno rassegnato, con compostezza e diffuse argomentazioni giuridiche, rispettose dei principi dettati dalla normativa sovranazionale e nazionale in materia di salvataggio in mare, le conclusioni di un processo delicato sotto molteplici punti di vista“, si legge in una nota dell’Anm di Palermo.
La segretaria dem Elly Schlein ha dichiarato: “Questo continuo attacco da parte del governo alla magistratura è davvero fuori posto, non è opportuno commentare dei processi che sono in corso“.
Il vicepremier si è difeso dalle accuse pubblicando un video in cui dichiara: “Durante il mio mandato al ministero dell’Interno gli sbarchi si erano ridotti fino a 8.691. Dopo di me gli sbarchi purtroppo tornarono a salire superando quota 21.000 nello stesso periodo. A questa nave spagnola non è mai stata impedita la possibilità di andare ovunque tranne che in Italia perché non potevamo più essere il capo profughi di tutta Europa”, ha continuato.
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