Dal taglio del cuneo fiscale, alle novità per il lavoro e le famiglie, all’aumento delle pensioni minime, ecco cosa dovrebbe contenere la prossima Manovra
Il governo ha approvato, su proposta del ministro delle finanze e dell’economia Giancarlo Giorgetti, il disegno di legge di bilancio per il 2025. Il testo della Manovra finanziaria è stato approvato dal Consiglio dei Ministri presieduto dal premier Giorgia Meloni. I due documenti sono fondamentali per la programmazione economica dello Stato per l’anno prossimo. Il primo indica come varieranno la spesa e le entrate dello Stato nel 2025 e il Documento Programmatico di Bilancio è un riepilogo del disegno di legge e viene mandato ogni anno alla Commissione Europea. “Come avevamo promesso non ci saranno nuove tasse per i cittadini. Oggi, in Consiglio dei Ministri, abbiamo varato la legge di bilancio, un intervento che mette al centro i cittadini, le famiglie e il rilancio della nostra nazione“, ha affermato sui social la premier Giorgia Meloni. “Rendiamo strutturale il taglio delle tasse sui lavoratori, e 3,5 miliardi provenienti da banche e assicurazioni saranno destinati alla Sanità e ai più fragili per garantire servizi migliori e più vicini alle esigenze di tutti“, ha continuato.
Il Ministero dell’Economia fa sapere in una nota che il disegno di legge di bilancio dispone interventi con effetti pari, in termini lordi, a circa 30 miliardi nel 2025, più 35 miliardi nel 2026 e oltre 40 miliardi nel 2027. Dal taglio del cuneo fiscale, alle novità per il lavoro e le famiglie, all’aumento delle pensioni minime, ecco cosa dovrebbe contenere la prossima Manovra.
Tra le misure c’è l’introduzione della “carta per i nuovi nati”, che riconosce 1000 euro ai neogenitori con Isee entro i 40mila euro “per far fronte alle numerose prime spese per ogni nuovo nato”. Ci saranno forme di sostegno alla natalità, attraverso lo strumento dell’assegno unico o con detrazioni mirate alle fasce più deboli. Il Mef conferma che la manovra “rafforza il bonus destinato a supportare la frequenza di asili nido, anche prevedendo l’esclusione delle somme relative all’assegno unico universale dal computo dell’Isee“. È attesa poi la conferma del bonus ristrutturazione al 50%, ma si tratterà di una misura condizionata all’esistenza di sufficienti risorse e limitata solo alla prima casa.
Tra le misure anche la carta “dedicata a te”, “rifinanziata per il 2025 nella misura di 500 milioni“, ha comunicato il Mef al termine del Consiglio dei ministro.
Sul fronte delle pensioni “sono confermate le misure dello scorso anno e potenziate quelle destinate ai lavoratori pubblici e privati che raggiungono l’età della pensione ma restano a lavoro“.
Sono stata confermate le misure dello scorso anno, con il taglio del cuneo fiscale e la rimodulazione dell’Irpef per il 2025 con una struttura a 3 aliquote: il reddito fino a 28mila euro sarà tassato al 23%, (fino al 2023 per i redditi tra 15mila e 28mila euro si pagava il 25%). È prevista la riduzione dei contributi a carico dei lavoratori per i redditi medi e bassi. Questo ridurrà il costo del lavoro e farà aumentare gli stipendi netti, con un aumento di circa 100 euro al mese in busta paga. Chi guadagna fino a 35mila euro l’anno potrà beneficiare degli sconti fiscali degli ultimi anni che sommati arrivano fino a oltre un centinaio di euro al mese.
Il Mef annuncia che “nel compiuto delle detrazioni si terrà conto del numero dei familiari a carico. Più numerosi i componenti della famiglia, maggiori sono gli spazi per le detrazioni fiscali“. È prevista l’introduzione di un importo massimo che si potrà detrarre, che potrà essere modulato in base al nucleo familiare.
Tra le misure è previsto anche un aumento delle pensioni minime per 2,5 milioni di pensionati.
Saranno incrementate le risorse per finanziare il rinnovo dei contratti. Gli stanziamenti serviranno ad avviare il piano triennale di assunzioni per medici e infermieri.
La manovra prevede incentivi per l’inseriemento di giovani e donne nel mondo del lavoro.
Nella nota del Mef si legge che “il disegno di legge di bilancio stanzia anche risorse per assicurare che, successivamente al termine del Pnrr, l’andamento della spesa per investimenti pubblici sia coerente con i requisiti della nuova governance europea. In particolare, è previsto anche il potenziamento degli investimenti nel settore della Difesa“
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