Il mondo del lavoro si interroga sulla reale ripresa delle attività dopo le ferie agostane. E in queste ore si è parlato diffusamente di Green pass e soprattutto obbligo vaccinale. Un tema su cui sembra esserci convergenza tra il mondo dei sindacati e quello delle imprese.
Vaccino e Green pass: le richieste di Confindustria
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“È stato un primo incontro con i sindacati che ho fortemente voluto. Siamo da sempre per l’obbligo vaccinale, ma la politica non sembra trovare una sintesi. Noi però dobbiamo mettere in sicurezza i luoghi di lavoro. Noi siamo per l’adozione del Green pass obbligatorio sui luoghi di lavoro, e su questo si è aperta una discussione“. Così Carlo Bonomi, presidente di Confindustria, al termine di un primo incontro con i sindacati (CGIL, CISL e UIL).
“Se si dovesse decidere per il Green pass obbligatorio e le parti sociali trovassero un accordo su questo, credo che il governo potrebbe farsi carico del costo dei tamponi. Di certo non può essere a carico delle imprese“, ha aggiunto Bonomi.
Sindacati: “Sì alla sicurezza, ma non a carico dei lavoratori”
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“Incontro positivo – ha dichiarato invece Luigi Sbarra, segretario della CISL –. Comune convergenza con Confindustria nel richiedere al parlamento e al governo di adottare un provvedimento legislativo che disponga l’obbligo vaccinale per tutti i cittadini. Abbiamo dato a Confindustria la nostra disponibilità a migliorare i protocolli sulla sicurezza. Qualora il Green pass diventasse obbligatorio, i costi non dovranno ricadere sui lavoratori“.
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“Abbiamo riparlato dopo tanto tempo con Confindustria, e su alcune cose la vediamo allo stesso modo. Confindustria ha dichiarato di essere favorevole all’obbligo vaccinale, come abbiamo comunicato al presidente del Consiglio. Se il governo decidesse per il Green pass obbligatorio, Confindustria ha dichiarato la disponibilità a non far pagare i tamponi ai lavoratori. Bisognerà vedere se li pagherà il governo“, ha confermato Pierpaolo Bombardieri, segretario della UIL.
Esistono però nodi da sciogliere. E su questo, come ha spiegato Bombardieri, il mondo del lavoro non intende scendere a compromessi: “Quando si parla di sicurezza sul lavoro, i costi non possono essere a carico del lavoratore. Confindustria inoltre non prenderà decisioni unilaterali se ci saranno lavoratori che non vogliono fare i tamponi. Rimangono distanti le posizioni sul Green pass in azienda“.