All’interno della maggioranza si continua a discutere sull’utilizzo del Green Pass, senza però arrivare a un accordo. Anche la revisione dei parametri per i cambi di colore delle regioni continua a far discutere. Questa situazione di incertezza potrebbe durare ancora per poco: nelle prossime ore, durante il Consiglio dei ministri, dovrebbe essere approvato il nuovo decreto anti-Covid. Appare evidente la volontà di Palazzo Chigi di intervenire subito per evitare di trovarsi di fronte all’incubo di nuove chiusure. Questo scenario, che fino a poche settimane fa sembrava improbabile, sta diventando sempre più concreto giorno dopo giorno. Per rendersene conto è sufficiente pensare che una settimana fa si erano registrati 1.534 nuovi casi in 24 ore, mentre ora quel numero è salito a 4.259.
I presidenti delle Regioni hanno proposto un utilizzo del Green Pass “leggero”. Secondo loro la certificazione dovrebbe diventare la base “per permettere la ripresa in sicurezza di attività fino a oggi non consentite o limitate”. Si parla di eventi sportivi, concerti, discoteche, fiere e congressi. Il Pass non servirebbe, invece, per accedere a ristoranti, cinema, teatri, palestre e piscine. Si tratta di una posizione condivisa al 100% da Matteo Salvini, che la ritiene “assolutamente equilibrata”. “Se applicassimo il Green Pass da domani mattina come vuole qualcuno significherebbe impedire il lavoro, il diritto alla salute, il diritto allo studio, allo spostamento e alla vita ad almeno la metà della popolazione italiana”. Non c’è sintonia, invece, tra la posizione delle Regioni e quella di alcuni esponenti della maggioranza, come il ministro della Salute Roberto Speranza.
Come spiega una fonte di governo, “l’obiettivo è avere un impianto solido, che permetta una convivenza con la circolazione del virus in condizioni di sicurezza. Non si può chiedere un allentamento dei parametri e un utilizzo del Green Pass limitato e in tempi non ragionevoli”. Per Enrico Letta, il segretario del Pd, il Green Pass “è essenziale” e serve un’applicazione “intelligente e scrupolosa, per essere tutti più liberi”. Altre fonti, indicano che il governo sarebbe intenzionato a muoversi con una certa gradualità, lasciando il tempo di vaccinarsi a chi non ha ancora ricevuto la prima dose. Inoltre, l’introduzione dell’obbligo non dovrebbe essere immediata per tutte le attività. Si partirebbe subito con una serie di attività non essenziali, rimandando a settembre l’estensione a quelle essenziali.
Per quanto riguarda i parametri del monitoraggio, la Conferenza delle Regioni ha proposto di mantenere la zona bianca dove l’occupazione delle terapie intensive non supera il 20% dei posti letto a disposizione e quella dei reparti ordinari è inferiore al 30%.
Il nodo del Green Pass per i mezzi pubblici non sarà affrontato durante il Consiglio dei ministri. L’eventuale uso del certificato verde per viaggiare su autobus e metropolitane sarà discusso in un secondo momento. In particolare, sembra che la decisione potrebbe arrivare insieme a quella sulla scuola, che richiederà maggiori informazioni sull’andamento dei contagi e della campagna vaccinale.
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