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L’obbligo di green pass divide più che mai i partiti della coalizione di centrodestra, già separati fra maggioranza e opposizione al Governo Draghi. Da un lato c’è infatti Forza Italia, che rimane su posizioni più moderate e sostanzialmente favorevoli alla certificazione verde. Dall’altro ci sono invece i timidi cori di dissenso di alcuni esponenti della Lega, ma soprattutto le proteste di Fratelli d’Italia.
Oggi, ad esempio, i deputati di Fdi hanno raggiunto il centro dell’emiciclo nell’Aula della Camera, ‘invadendolo’ con dei cartelli recanti la scritta “No green pass”. La seduta dei lavori è stata pertanto sospesa. La protesta è scattata durante l’esame della pregiudiziale di Fdi relativa al decreto legge Covid che contiene disposizioni sull’obbligo del green pass per lo svolgimento di determinate attività.
Fdi, con il capogruppo Francesco Lollobrigida, aveva chiesto il voto segreto che non è stato però disposto dalla presidenza in base al cosiddetto “principio della prevalenza”. A quel punto sono spuntati i cartelli. Il vicepresidente della Camera, Fabio Rampelli, prima di sospendere la seduta ha richiamato all’ordine il collega di partito Federico Mollicone.
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Ieri, invece, a protestare erano stati alcuni parlamentari della Lega. Come Claudio Borghi e Armando Siri, che hanno preso parte alla manifestazione organizzata dal Comitato Libera Scelta contro l’obbligo di green pass in piazza del Popolo a Roma. Con loro c’erano anche Vittorio Sgarbi, Alberto Bagnai, Simone Pillon e Antonio Maria Rinaldi.
“Di idee ce ne sono tantissime, qui c’è quella della libertà di scelta e scegliere di non vaccinarsi. Non vuol dire essere no vax. Incoerente con l’approvazione del green pass? Noi da sempre contrari – hanno dichiarato i due leghisti -. Questo Governo non è una maggioranza politica, è un Governo di emergenza. Fiducia sul green pass? Vediamo se ci sarà. Noi abbiamo già pronti gli emendamenti”.
Di tutt’altro avviso, infine, Forza Italia. La linea politica degli ‘azzurri’ sul punto l’ha espressa il leader e fondatore del partito, Silvio Berlusconi, in una lettera al Corriere della Sera. “La cosa che più mi rattrista, avendo dedicato tutta la mia vita a battaglie di libertà, sono le parole di chi fa dell’opposizione ai vaccini e al green pass, ma anche all’obbligo delle mascherine e del distanziamento, una questione di libertà. Come se quella di non vaccinarsi, di non adottare elementari cautele, fosse una scelta che non ha conseguenze sugli altri”, ha scritto il Cavaliere.
“Come se non esistesse – ha aggiunto –, fra i diritti tipicamente liberali, quello all’integrità della persona, e quindi ad andare al ristorante, a prendere l’aereo, a partecipare ad uno spettacolo o a una manifestazione sportiva senza il rischio di essere contagiati. Nelle manifestazioni ho visto i No vax indossare la stella gialla, per paragonarsi agli ebrei perseguitati dai nazisti: un paragone non solo ridicolo, ma blasfemo verso la memoria della Shoah, la più grande tragedia del XX secolo”, ha concluso Berlusconi.
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