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Categories: POLITICA

Governo, l’ombra della crisi: Matteo Renzi affonda un altro colpo

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Se non è un braccio di ferro, poco ci manca. Matteo Renzi conferma la distanza fra il suo partito, Italia Viva, e il resto della maggioranza, e a margine di una conferenza stampa tenuta a Palazzo Madama afferma deciso: “Se siamo in grado di andare avanti si va avanti, se non siamo in grado noi di Italia Viva non siamo interessati a stare al governo”. L’ombra della crisi, insomma resta minacciosa sull’attuale esecutivo.

Renzi: “Non restiamo aggrappati al governo”

“Non ci schiodiamo dai contenuti, non siamo come gli altri che per mezza poltrona restano aggrappati al governo – chiosa il fondatore di Italia Viva -. Restiamo al governo solo se possiamo dare una mano. Recovery Fund? Quando diciamo che ci sono 209 miliardi da spendere, parliamo di una cifra noi, i nostri figli e i nostri nipoti. Il punto è questo: se si può andare avanti ne siamo felici, ma andiamo avanti sui contenuti”.

“Ci sono 273 medici morti per il Covid – aggiunge l’ex premier -. Presentatemi uno che dice che non servono soldi per la Sanità. Mes? Di Maio dice che ci sono condizionalità, evidentemente non ha letto bene il documento del Mes e non sa che il Recovery Fund ha molte più condizionalità. I tempi? Ce li dirà il presidente del Consiglio, immagino prima della ripresa”.

“Conte lasci la delega all’intelligence”

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Tra i punti discordanti fra Matteo Renzi e l’attuale presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, c’è anche la delega ai servizi di intelligence. “C’è una legge – afferma il leader di Italia Viva – secondo cui il premier affida la delega a una personalità di chiara importanza, di cui si fidi, cui attribuisca il compito strategico di gestire l’intelligence. Quest’ultima non è la polizia privata di qualcuno, ma il sistema che gestisce la sicurezza dello Stato.

Prodi ha fatto così, Berlusconi ha fatto così con Gianni Letta, Mario Monti ha fatto così con De Gennaro, Enrico Letta e io stesso abbiamo fatto la stessa cosa con Minniti. Conte deve fare come i suoi predecessori e scegliere una persona di qualità, affidandole la delega. Inizio a non capire la sua resistenza” afferma Renzi.

Le parole di Renzi in conferenza stampa: “Sul Recovery Fund ci giochiamo tutto”

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Già durante la conferenza stampa Renzi era parso piuttosto severo con Conte e il resto della maggioranza, soprattutto sul Recovery Fund. “Questo è il momento nel quale ci giochiamo tutto – le sue parole -. Una cosa del genere non va stabilita con un emendamento notturno“.

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“Penso che il piano predisposto dal presidente del Consiglio manchi di ambizione, sia senz’anima – aveva poi aggiunto – . Si vede che non c’e’ un’unica mano che scrive. Si tratta di un collage, talvolta raffazzonato, di pezzi di diversi ministeri. Si vede la mano burocratica di chi mette insieme i pezzi”.

Poi, comunque, uno spiraglio verso un possibile accordo: “Sono contento che il governo abbia fatto marcia indietro aprendosi a una discussione di merito. Mercoledì mattina il ministro Gualtieri ospiterà la delegazione di Italia Viva: andranno i capigruppo Faraone e Boschi, e le ministre Bonetti e Bellanova. Con questa delegazione presenteremo 61 punti su cui al momento non siamo d’accordo delle 103 pagine di Next generation Eu“.

Renzi sul vaccino: “Elenchi trasparenti e certificato per chi lo fa”

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Durante l’incontro con i cronisti a Palazzo Madama Renzi aveva parlato anche di vaccino e delle prospettive legate a quella che, si spera, sarà l’ultima fase dell’emergenza sanitaria. “C’è un grande piano di vaccinazione? Bene – le sue parole -. Diamo con trasparenza l’elenco di chi si vaccina ogni giorno”.

“Io dico di più, diamo un certificato a chi si vaccina – aveva poi aggiunto l’ex premier -. Chi ha già preso il Covid, poi, deve muoversi con un grado di libertà maggiore. Si tratta di un milione e 400mila persone guarite, un numero ragguardevole: hanno già gli anticorpi necessari”.

Andrea Corti

Nato a Roma nel 1978, dopo essersi dedicato al giornalismo scritto e ad aver pubblicato alcune biografie di personaggi dello sport come Zeman e Zanardi, ormai da anni è ‘sul campo’ con la telecamera in una mano e il microfono nell'altra. Dalle partite di calcio alle consultazioni per la formazione del governo, sempre con passione ed entusiasmo.

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