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Con l’arrivo di Mario Draghi a Montecitorio nella mattinata di giovedì è iniziata la prima giornata di consultazioni in Parlamento: il compito del Presidente del Consiglio incaricato è arduo, ma dalla Camera filtra un moderato ottimismo, benché tutti siano consapevoli di come a spostare gli equilibri saranno, inevitabilmente, il Movimento 5 stelle e il centrodestra. I loro numeri in sede votazione per la fiducia saranno decisivi per l’eventuale avvio del Governo guidato dall’ex governatore della Banca Centrale Europea.
“Come centrodestra ci siamo dati un metodo di lavoro che ha dato i suoi frutti nei confronti del Governo Conte: la compattezza – ha dichiarato fuori da Montecitorio Maurizio Lupi, deputato di Noi con l’Italia -. Ascolteremo Draghi, è la cosa più importante”.
“Alcuni hanno più disponibilità, altri sono più perplessi come Giorgia Meloni – ha poi riconosciuto l’ex ministro delle Infrastrutture -. L’altra strada è quella delle elezioni. Davanti a una proposta così autorevole come quella di Draghi, però, è necessario ascoltare e verificare“.
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Anche la Lega, attraverso le parole del deputato Alessandro Morelli, ha confermato la disponibilità ad ascoltare Draghi prima di decidere se sostenere o no il nuovo esecutivo. “Il centrodestra è unito, ognuno con le sue sensibilità – ha confermato l’ex direttore di Radio Padania -. La necessità di ascoltare le proposte dell’ipotetico premier è doveroso”.
Da Morelli, però, è arrivata anche una nota polemica: “Come mai l’incarico esplorativo è stato dal principio affidato a Fico, grillino, saltando la seconda carica dello Stato, la Presidente del Senato? Casualmente quest’ultima è del centrodestra. Sembra che si impedisca alla nostra coalizione di governare con manovre di palazzo, alle quali diciamo no”.
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Chi non ha dubbi sulla scelta di Draghi è il Partito Democratico. Matteo Ricci, sindaco di Pesaro e deputato in quota Pd, ha confermato la posizione del suo partito: “Draghi è una persona di grande autorevolezza. Serve far prevalere la responsabilità per costruire un Governo europeista“.
“Occorrerà un Governo con una matrice politica, anche solo per convincere il Movimento 5 Stelle, visto che sono il primo gruppo in Parlamento – ha aggiunto Ricci -. Noi siamo al lavoro su questo. Ci sono differenze notevoli ma solo così possiamo affrontare le destre sovraniste”.
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Un’apertura senza particolari condizioni a Draghi è arrivata anche dal partito che, di fatto, ha causato la crisi del Governo Conte bis, Italia Viva. La deputata Raffaella Paita ha commentato fuori da Palazzo Montecitorio: “Io sono ottimista. Questo Paese non può rinunciare a una grande competenza, che sarebbe la condizione per far ripartire il Paese. Abbiamo da risolvere tante questioni come i vaccini e i cantieri. L’agenda è fitta e Draghi è soluzione migliore”.
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Ha chiuso senza mezze misure alla possibilità di un governo tecnico, invece, la senatrice Paola Taverna del Movimento 5 stelle. “La linea del movimento? È no a un governo tecnico“, le sue parole. E ancora: “Governo politico? Ancora non si parla di temi è troppo anticipato e prematuro“, ha aggiunto.
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La linea di Forza Italia “è dritta. L’idea è quella di andare ad ascoltare rispettosamente quello che il premier incaricato ci dirà. Sentiremo che tipo di maggioranza immagina e trarremo le nostre conclusioni. In Parlamento non c’è un gruppo unico di centrodestra. All’interno della coalizione è giusto che ci siano delle sensibilità diverse ed è giusto che Draghi ascolti ogni gruppo. Una posizione diversa in questa fase non precluderebbe l’unità della coalizione”. L’ha detto il deputato di Forza Italia Giorgio Mulè.
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“Il Movimento 5 stelle ha sempre fatto ragionamenti sull’agenda politica, mai sui nomi. Ovviamente per noi Conte è sempre stato un elemento di spessore e garanzia che ha fatto bene al Paese“. Così il deputato Francesco Silvestri del Movimento 5 stelle, commentando le parole dell’ex presidente del Consiglio, Giuseppe Conte.
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“La sostanza è che avremo un governo molto più autorevole di quello di prima, con un presidente del Consiglio considerato un punto di riferimento. Lo spread è arrivato quasi a zero, la borsa è salita. Andremo a sostenere un governo utile a questo Paese. La politica nei prossimi anni avrà dei grandi scossoni. Governo politico? Vogliamo un governo di Draghi. Ci fermiamo alle parole del Presidente della Repubblica e siamo convinti che Draghi farà le scelte migliori“. Lo ha detto il coordinatore di Italia viva Ettore Rosato ai cronisti fuori da Montecitorio.
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Su Mario Draghi, si è espresso anche il governatore del Piemonte Alberto Cirio. “Mario Draghi sicuramente è una persona di valore, l’ho conosciuto al Parlamento europeo, ma noi abbiamo bisogno di avere interlocuzioni certe per la somministrazione del vaccino, per cui per ora è escluso un approvvigionamento diretto delle Regioni. Tutto ciò non è oggi possibile dalle normative attuali ma noi teniamo aperti i canali”, ha affermato.
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“Draghi è una tra le figure più stimate nelle istituzioni europee. È una persona che, per il suo ruolo, ha sempre avuto a che fare con la politica, ma che oggi ci si deve rapportare in maniera diversa, perché serve il voto di fiducia del Parlamento e il rapporto con i partiti. Io penso che un tema sarà centrale è il Recovery Fund. Direi che c’è sorpresa, perché molti pensavano che Conte riuscisse a ricomporre una maggioranza; positiva reazione rispetto a una persona così stimata; attesa di capire come si comporrà il quadro politico. La mia opinione è che noi non possiamo fare un governo con la destra antieuropea che ha votato contro il Recovery e ha valori a mio avviso deleteri per il Paese“. Così il capodelegazione del Pd al Parlamento europeo, Brando Benifei.
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