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POLITICA

Governo, la crisi in poche parole: dal non voto M5s al no alle dimissioni di Draghi

Ore difficilissime e concitate tra Palazzo Madama, Palazzo Chigi e il Quirinale, dove tra il pomeriggio e la serata di giovedì si è consumata quella che progressivamente sembrava essere la fine del Governo Draghi. Così, almeno per il momento, potrebbe però non essere: Sergio Mattarella ha infatti respinto le dimissioni del presidente del Consiglio. La crisi, tuttavia, è per nulla scongiurata. Ecco che cosa già è successo e cosa ancora potrebbe succedere ora.

Come si è arrivati alle dimissioni di Mario Draghi

Il tutto, come noto, è iniziato ancora prima del previsto voto in Senato sul Dl Aiuti. Giuseppe Conte aveva preannunciato l’astensione del M5s, che poi la capogruppo Mariolina Castellone ha giustificato in Aula: “Oggi non partecipiamo al voto di questo provvedimento, perché non ne condividiamoparte del merito, né il metodo. Ma questa nostra posizione si sottrae alla logica della fiducia al Governo“. La fiducia è poi ampiamente arrivata, con 172 sì (la maggioranza era fissata a 106 voti). Ma a Mario Draghi non è bastato.

Dopo aver annullato un primo Consiglio dei Ministri, il Premier ha incontrato Sergio Mattarella per un colloquio di circa un’ora. Si è preso un breve momento di riflessione, quindi dopo una riunione lampo a Palazzo Chigi ha annunciato l’intenzione di dimettersi. “Dal mio discorso di insediamento in Parlamento ho sempre detto che questo esecutivo sarebbe andato avanti soltanto se ci fosse stata la chiara prospettiva di poter realizzare il programma di governo su cui le forze politiche avevano votato la fiducia. Questa compattezza è stata fondamentale per affrontare le sfide di questi mesi. Queste condizioni oggi non ci sono più“, le sue parole ai ministri.

La decisione di Mattarella e il destino del Governo

La sua esperienza da presidente del Consiglio, però, non è ancora finita. Non lo sarà almeno fino al mercoledì della prossima settimana. “Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricevuto questa sera al Palazzo del Quirinale il Presidente del Consiglio dei Ministri, Prof. Mario Draghi, il quale ha rassegnato le dimissioni del Governo da lui presieduto. Il Presidente della Repubblica non ha accolto le dimissioni e ha invitato il Presidente del Consiglio a presentarsi al Parlamento per rendere comunicazioni, affinché si effettui, nella sede propria, una valutazione della situazione che si è determinata a seguito degli esiti della seduta svoltasi oggi presso il Senato della Repubblica“, si legge infatti nella nota pubblicata sul sito del Quirinale nella serata di giovedì.

Di fatto si tratta proprio di quella verifica di maggioranza di cui tanto si era parlato nel corso della giornata. Una soluzione per salvare il Governo auspicata da Forza Italia prima, e via via anche da Pd, Insieme per l’Italia e che la stessa Lega non ha escluso. La maggioranza sembra esserci, paradossalmente anche da parte dello stesso M5s. L’intera vicenda, ora, sembra dipendere prevalentemente da Mario Draghi in persona.

Marco Enzo Venturini

Giornalista pubblicista dal 2018, entrare nell'albo è stato contemporaneamente un traguardo e una nuova partenza di una rincorsa iniziata sei anni prima scrivendo per diverse realtà editoriali sul suolo nazionale. O forse già quando, a cinque anni, il mio gioco preferito era una vecchia macchina da scrivere di famiglia. Appassionato di politica, geografia, cinema e sport, oltre che della lingua italiana: mi piace provare a scrivere ciò che vorrei leggere.

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