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Giorgia Meloni ha riferito a Mario Draghi che Fratelli d’Italia non appoggerà il suo governo. A comunicarlo, al termine dell’incontro a Montecitorio con il Presidente del Consiglio incaricato, è la stessa rappresentante del partito appartenente alla coalizione di centrodestra, che usa parole tutt’altro che tenere nei confronti di un possibile esecutivo guidato dall’ex governatore della BCE. “Non dipende dalla persona che guiderà il Governo – ha detto Meloni –. È più una questione di merito e di metodo. Non staremo in un governo eterogeneo, non coeso e balcanizzato“.
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La linea di Fratelli d’Italia, quindi, resta quella del voto senza se e senza ma. “Crediamo che si debba dare ai cittadini la possibilità di scegliere da chi essere rappresentati – ha detto Meloni -. Che ne penso di Draghi? L’ho conosciuto oggi: vorrei valutarlo prima come premier. Sono contenta per chi certezze sull’aspetto politico e tecnico, oltre che sul programma di governo: io queste certezze non le ho”.
“Votare la fiducia al governo Draghi significherebbe disconoscere il lavoro di Fratelli d’Italia – ha aggiunto la leader di partito -. Non capisco perché l’Italia sia l’unica nazione al mondo in cui i governi passano sopra le teste dei cittadini, sostenuti da forze politiche che non condividono nulla. Siamo una Repubblica parlamentare, non basta il Presidente del Consiglio“.
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A confermare la linea dura di Fratelli d’Italia è il senatore Luca Ciriani, intercettato dai cronisti fuori da Montecitorio. “Fratelli d’Italia ha scelto la linea della coerenza – ha detto -. Non abbiamo nessun pregiudizio nei confronti del presidente Draghi, cui riconosciamo le qualità che tutti conoscono. Però, secondo noi, dopo i fallimenti dei Governi giallo-rosso e giallo-verde, è inutile insistere”.
“Questo parlamento non in grado di garantire delle maggioranze coese in grado di governare il Paese – ha aggiunto Ciriani -. Come potranno mai andare d’accordo partiti diversi su temi come l’immigrazione, fisco e altro? La strada del voto è l’unica di garantire una maggioranza coesa, ma il fatto che il centrodestra sia la maggioranza oggi nel Paese è uno dei motivi per cui non andremo a votare”.
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