Governo Draghi, il programma prende forma: otto punti principali

Il programma del Governo Draghi inizia a prendere forma. Durante le consultazioni di oggi, lunedì 8 febbraio, il premier incaricato ha esposto alle delegazioni delle forze politiche che ha incontrato a Montecitorio le otto macro aree su cui vorrebbe focalizzarsi nel corso del suo esecutivo. L’ex presidente della Bce ha anche parlato di tre maxi riforme connesse al Recovery Plan, riguardanti la pubblica amministrazione, la giustizia civile e il fisco.

Draghi: “Il nuovo esecutivo sarà convintamente europeista”

Il primo punto affrontato da Draghi nel corso delle consultazioni riguarda la collocazione del nuovo esecutivo, che per il premier incaricato dovrà essere “convintamente europeista”. Non solo nelle scelte, ma anche nelle sfide future. Riccardo Nencini ha spiegato che il professore ha parlato di “una forte cornice europeista e il richiamo all’atlantismo”. Il senatore socialista ha aggiunto che Draghi “è arrivato a mettere sul tavolo la questione di un bilancio comune europeo e quindi una visione che non riguarda soltanto il presente, ma un’impostazione futura”.
Il secondo luogo, Draghi ha dichiarato che l’emergenza ambientale sarà uno dei punti centrali del suo programma.

La gestione della campagna vaccinale

Un’altra emergenza che dovrà essere affrontata dal prossimo esecutivo è naturalmente quella legata alla pandemia di coronavirus Sars-CoV-2. Draghi, infatti, ha definito la campagna vaccinale come “l’emergenza più imminente” per riprendere lavori e consumi. “Il professor Draghi ci ha indicato un efficace piano vaccinale e una riorganizzazione dei presidi sanitari che consentirebbe l’adozione di normative comportamentali meno impattanti e meno stringenti e di conseguenza più a favore dell’economia e della socialità”. A riferirlo è stato Antonio Tasso, del Maie della Camera, al termine dell’incontro con Draghi.

La crisi economica

Anche la crisi economica sarà al centro del programma del premier incaricato. Il professore ha dichiarato di aspettarsi una ripresa molto lenta e ha quindi sottolineato la necessità di “tutelare le persone che non avranno il lavoro”.
Draghi ha palato tanto dell’ambiente, del lavoro e delle imprese e lì ha detto che bisogna evitare di erogare contributi a fondo perduto, ma bisogna finanziare le imprese per consentire a loro di poter riprendere l’attività una volta superata la crisi”, ha spiegato Manfred Schullian delle minoranze linguistiche. Oltre alle imprese, il premier vorrebbe predisporre degli interventi per aiutare anche la banche.

Draghi: “Importante riorganizzare il calendario scolastico”

Un altro punto importante toccato da Draghi è quello della scuola. Il premier incaricato ha insistito sull’importanza di riorganizzare il calendario scolastico per la perdita dei giorni di scuola, oltre al potenziamento del corpo docenti.
Infine, Draghi ha affrontato i temi delle infrastrutture, della riapertura dei cantieri e delle tre maxi riforme connesse al Recovery Plan. Nencini ha spiegato che il premier incaricato ha illustrato “tre riforme su tre campi decisivi: fisco, pubblica amministrazione e giustizia. Ha posto poi un’attenzione particolarissima sul mondo del lavoro, puntando su turismo e nuove sfide culturali e la priorità da assegnare alle opere infrastrutturali, a cominciare dalla viabilità e portualità e poi la scuola. Quattro cardini messi sul tavolo che ci trovano assolutamente d’accordo”.

Bonino: “Spazio anche alla giustizia civile”

Il presidente incaricato ha fatto riferimento a tre riforme di fondo che sono quelle che ci chiede la Commissione europea: il fisco, la burocrazia e la giustizia. Da questo punto di vista abbiamo aggiunto non solo la giustizia amministrativa, civile, ma anche quella penale con l’addentellato drammatico della situazione delle carceri italiane”, ha aggiunto Emma Bonino.
Su questo punto è intervenuto anche Vittorio Sgarbi. “Il tempo del Governo è quello della legislatura. È un tempo corto per la riforma della scuola e la riforma della giustizia, che l’Europa chiede e che sarà fattibile solo per la giustizia civile. Tuttavia il caso Palamara richiede di accelerare anche sulla giustizia penale. Rispetto alla scuola mi sembra più urgente il turismo e il cinema“.

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Bonino: “Lega? Dovranno cambiare le felpe”

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Ripeteremo al presidente incaricato che +Europa e Azione sono determinati a sostenere questo tentativo nelle formule e nei modi che il presidente riterrà più opportuni. Draghi mi sembra uno anche coraggioso. Ognuno rinuncerà a un bel po’ di cose, Salvini era quello di ‘usciamo dall’euro’ e altre stupidaggini. Sono fatti loro, sono loro che dovranno cambiare le felpe. Io la mia bandiera europeista sono felice di dividerla con Draghi“. Lo ha detto la leader di +Europa, Emma Bonino, entrando a Montecitorio per le consultazioni con il presidente del consiglio incaricato Mario Draghi.

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Lupi: “Ok convinto a Draghi senza veti”

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Abbiamo confermato al presidente incaricato Draghi non solo la nostra stima ma anche, dopo aver sentito la sintesi del suo programma, la nostra condivisione, in particolare sulla prospettiva europeista con un baricentro atlantista e sui punti che ha sintetizzato: piano vaccini, lavoro, impresa e scuola. Per noi serve un Governo che si rivolge e valorizza i corpi intermedi e il Sud“. Lo afferma Maurizio Lupi di Ncl al termine dell’incontro con il presidente del Consiglio incaricato Mario Draghi. “È evidente che stiamo rispondendo con serietà e responsabilità all’appello del presidente Mattarella, per un governo di alto profilo che non si identifichi con nessuna forza politica. Per questo a Draghi abbiamo offerto un sì convinto e senza veti“, ha concluso.

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Calenda: “Il nostro appoggio a Draghi è incondizionato”

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Siamo completamente in sintonia con Mario Draghi e abbiamo ribadito il nostro appoggio incondizionato anche per i momenti di difficoltà che verranno. Quello di Draghi è un piano che traguarda per noi, senz’altro, la fine della legislatura“. Così Carlo Calenda (Azione), uscendo da Montecitorio dopo il secondo giro di consultazioni.

 

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