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Mario Draghi ha intenzione di creare un ministero della Transizione ecologica. La notizia arriva dalla delegazione del WWF che ha incontrato il premier incaricato assieme ad altre associazioni ambientaliste. “Siamo rimasti piacevolmente colpiti dalla centralità della questione ambientale”, ha dichiarato Donatella Bianchi, la presidente di WWF Italia. Uno dei temi centrali del governo sarà proprio “la trasformazione verde che dovrebbe ispirare ed essere trasversale alle altre politiche. Penso all’industria, al fisco, alla salute e a tutto ciò che dovrà essere rivisto, ripensato e riorganizzato con le risorse che arriveranno”, ha aggiunto Bianchi.
Oltre al WWF, all’incontro hanno partecipato anche Greenpeace Italia con il presidente Ivan Novelli e il direttore esecutivo Giuseppe Onufrio, e Legambiente con il presidente Stefano Ciafani e il direttore generale Giorgio Zampetti. Tramite una nota, le associazioni ambientaliste erano reso noto che nel corso del meeting “sono stati approfonditi alcuni temi specifici, dallo sviluppo delle rinnovabili all’economia circolare, dalla mobilità sostenibile all’innovazione industriale, dall’agroecologia alle aree protette”.
Per il Movimento 5 Stelle, la scelta di Mario Draghi di creare un ministero della Transizione ecologica è un’importante vittoria. L’iniziativa, infatti, è stata portata all’attenzione del premier incaricato da Beppe Grillo. Draghi, inoltre, si sarebbe deciso a dare l’ok al nuovo ministero proprio durante un altro colloquio col fondatore del Movimento 5 Stelle. “Un’ottima notizia. Un’importante innovazione a beneficio dell’Italia proposta da @beppe_grillo, che come sempre sa guardare lontano”, ha scritto Luigi Di Maio su Twitter.
Passi avanti anche per quanto riguarda la votazione sulla piattaforma Rousseau, che darà alla base del Movimento 5 Stelle la possibilità di decidere se la forza politica farà parte o meno dell’esecutivo guidato da Draghi. Dopo la sospensione di stamattina, la votazione sarà avviata stasera e durerà 24 ore. Agli iscritti verrà posta una domanda diretta, a cui potranno rispondere solo “sì” o “no”. Sulla questione si è espresso anche Giuseppe Conte. “Se fossi iscritto su Rousseau, voterei sì a Draghi”, ha dichiarato. L’ex premier ha poi chiarito il suo legame col Movimento 5 Stelle. “Il rapporto col M5S è stato e sarà sempre ottimo, perché abbiamo lavorato insieme in modo molto proficuo. Io non ambisco a incarichi personali o formali. L’importante è avere una traiettoria politica, coltivare un percorso politico da offrire al Paese, agli elettori che saranno convinti di questo progetto”.
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