Governo Draghi, la Lega continua a dividere il csx: chi apre e chi no

Prosegue il secondo giro di consultazioni di Mario Draghi, ma ormai è evidente che la questione non riguardi più se il presidente del Consiglio incaricato avrà il sostegno del Parlamento. Quanto, piuttosto, il tipo di equilibrio che la nuova maggioranza di governo riuscirà a garantire. Questo perché la forbice dei sì incamerati per ora dall’ex presidente della Bce è estremamente ampia. E a tenere banco, ancora una volta, è la posizione della Lega, che sta generando imbarazzi e posizioni molto discordanti tra le opinioni delle forze di centrosinistra.

LeU come Italia Viva: “Governo punti a una maggioranza con tutti”

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Di fatto una prima apertura totale alla Lega, sull’altare del bene collettivo e di un governo solido in Parlamento come chiesto dal presidente Mattarella, era arrivata da Italia Viva. Ma il partito di Matteo Renzi, da questo punto di vista, non è più solo. Nel frattempo, infatti, anche LeU ha deciso di sposare la stessa linea, come si evince dalle parole del suo deputato Stefano Fassina.

Il mandato a Draghi? lo vedo come un governo del Presidente, che quindi deve puntare ad avere tutti nella maggioranza. Per quanto mi riguarda, deve includere la Lega e dovrebbe includere anche Fratelli d’Italia. Perché questo è il mandato del presidente della Repubblica – ha spiegato Fassina uscendo da Montecitorio –. Un governo di tutti, di scopo, che ci porti fino all’elezione del Presidente della Repubblica per poi poter andare a votare. La Lega ha espresso la sua vera base materiale. Già nel 2018 aveva espresso una base non anti-europeista, perché il conflitto fu sul deficit del 2,4% e non sull’uscita dall’Euro. Questa disponibilità non mi stupisce“.

Il M5S glissa, +Europa: “Ci saranno scontri feroci”

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Parole molto diverse rispetto a quelle di Benedetto Della Vedova, segretario di +Europa, molto severo prima di entrare a Montecitorio per il secondo giro di consultazioni. “Noi appoggiamo Draghi, ma nei prossimi mesi ci saranno scontri feroci – è stata la sua previsione –. Serviva un profilo europeista, e Draghi è il massimo a cui si poteva ambire. Le sue priorità sono piano vaccinale, exit strategy dal punto di vista sociale dopo blocco dell’economia, ridefinizione progetti e riforme Next Generation EU“. Sempre da +Europa, in queste ore era stata ancora più precisa Emma Bonino: “Abbiamo detto e ripeteremo al presidente incaricato che sosterremo questo tentativo. Ognuno rinuncerà a qualcosa, la Lega? Sono loro che dovranno cambiare le felpe“.

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Chi sul tema preferisce ancora glissare è il Movimento 5 Stelle. “Non è caduto alcun veto, perché noi non conosciamo ancora le proposte del presidente incaricato Draghi. Quando le conosceremo, valuteremo attentamente e vedremo se ci saranno i presupposti“. Così il capogruppo pentastellato al Senato, Ettore Licheri, rispondendo alla domanda inerente ad una possibile alleanza di governo con Lega e Pd. “La sfera di cristallo mi si è rotta, e l’ho portata a riparare – ha proseguito il senatore parlando del futuro di Conte –. Quindi sull’ex Premier non posso dire nulla. Per il momento posso sottolineare che ieri Giuseppe Conte ha manifestato la propria disponibilità a mettersi a disposizione del Paese, dei cittadini e del Movimento“.

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