Dopo le sue mancate dimissioni da Presidente del Consiglio, Mario Draghi ha annunciato al CdM la propria intenzione di riferire alle Camere nella giornata di mercoledì prossimo. E inevitabilmente, in queste ore in cui la crisi di governo potrebbe essere scongiurata ma continua ad essere prepotentemente sullo sfondo, tutti i partiti stanno delineando le proprie posizioni.
Uno tra i più favorevoli alla ricomposizione della maggioranza intorno all’attuale Premier continua ad essere il Partito Democratico. “Ora solo al lavoro perché mercoledì alle Camere si ricrei la maggioranza e il Governo Draghi possa ripartire. Il Paese piomba in una crisi gravissima che non può permettersi“, spiega infatti il Pd. Nei giorni passati il segretario Enrico Letta era stato tra coloro che più aveva tentato di scongiurare il mancato voto del M5s sul Dl Aiuti. “Credo che per l’interesse del Paese il governo Draghi debba andare avanti. E questo sta maturando anche con fortissime spinte che provengono da ovunque“, ha aggiunto nel frattempo.
E parole molto severe verso l’universo pentastellato arrivano anche da Forza Italia. L’altro partito che ha sempre premuto per la conservazione dell’attuale Governo ha inquadrato la situazione tramite Antonio Tajani. “Complimenti al M5S per aver fatto questo guaio mentre c’è una crisi in corso. C’è una guerra ai confini dell’Europa, già la Borsa oggi è crollata, lo Spread sale, c’è un’impennata dei prezzi di tutte le materie prime. È da irresponsabili aver provocato questo caso, con un’arroganza e con dei ricatti che sono inaccettabili“, ha tuonato il coordinatore nazionale del partito.
Preoccupato per il futuro del Governo è invece qualcuno che dal M5s si è recentemente smarcato, come Luigi Di Maio. “Non è scontato l’esito di mercoledì in Aula, dipende dalla maturità. Serve un atto di maturità e non solo di responsabilità da parte delle forze politiche. Spero che domani lo si possa già fare e che ci sia la volontà di farlo“, sono le parole con cui il ministro degli Esteri ha inquadrato la situazione per il Tg1.
Rivendica il suo ruolo all’interno del Governo, invece, la Lega. Il partito di Matteo Salvini, tramite una nota, attacca il M5s e pur ribadendo il sostegno a Mario Draghi evoca il possibile ritorno al voto. “La Lega è stata leale, costruttiva e generosa per un anno e mezzo, ma da settimane il presidente Draghi e l’Italia erano vittime dei troppi No del Movimento 5 Stelle e delle forzature ideologiche del Partito democratico. La Lega, unita e compatta anche dopo le numerose riunioni di oggi, condivide la preoccupazione per le sorti del Paese“, vi si legge. Ma poi il Carroccio aggiunge: “È impensabile che l’Italia debba subire settimane di paralisi in un momento drammatico come questo“. E, soprattutto, “Nessuno deve aver paura di restituire la parola agli italiani“.
Chi, inevitabilmente, considera conclusa l’esperienza del governo Draghi è il principale partito di opposizione. Si tratta di Fratelli d’Italia, la cui leader Giorgia Meloni non è andata per il sottile. “Non accettiamo scherzi. Per FdI questa legislatura è finita, e daremo battaglia perché si restituisca ai cittadini quello che tutte le democrazie hanno. E cioè la libertà di scegliere da chi farsi rappresentare per fare cosa“, ha preannunciato dal palco della festa dei Patrioti a Palombara Sabina.
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