Clima sempre più teso intorno al governo di Giuseppe Conte, con quegli attesi “costruttori” o “responsabili” al Senato che non sembrano spuntare. Motivo per cui nel corso della giornata di lunedì ha preso sempre maggiore spazio l’ipotesi di dimissioni del premier. Le cui conseguenze potrebbero anche essere il conferimento di un terzo mandato.
Governo: per Berlusconi una sola “strada maestra”
Al netto di un’attesa visita di Conte al Quirinale, per conferire con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, sono tante le voci che arrivano in queste ore sul tema. Una delle quali è quella di Silvio Berlusconi. Il presidente di Forza Italia nel corso degli ultimi giorni ha assistito allo smottamento verso l’esecutivo di una deputata (Renata Polverini) e una senatrice (Mariarosaria Rossi). Ma, come raccolto dall’Ansa, ha parlato chiaro. “Nessuna trattativa è in corso, né ovviamente da parte mia, né di alcuno dei miei collaboratori, né di deputati o senatori di Forza Italia, per un eventuale sostegno di qualunque tipo al governo in carica“. Così l’ex premier.
Rispetto alla Lega di Matteo Salvini o a Fratelli d’Italia, però, Berlusconi individua un’importante alternativa al ritorno alle urne. Questo infatti il suo auspicio: “La strada maestra è una sola. Rimettere alla saggezza politica e all’autorevolezza istituzionale del Capo dello Stato di indicare la soluzione della crisi, attraverso un nuovo governo che rappresenti l’unità sostanziale del Paese in un momento di emergenza“. Quindi Berlusconi aggiunge, ma come ipotesi alternativa alla prima, “oppure restituire la parola agli italiani“.
Lo stato della crisi: no Udc, Pd preoccupato, coesione M5S
Un altro no alla fiducia all’attuale esecutivo arriva da un’altra forza di opposizione. “L’Udc rimane fuori dai giochi dei ‘responsabili’. È questa la posizione condivisa dai parlamentari Udc in una riunione che si è svolta stamane nella sede nazionale del partito. I tre senatori dello Scudo crociato hanno votato all’unanimità NO alla fiducia del Governo e voteranno, in maniera compatta, NO alla relazione del ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede“, si legge in una nota diffusa dall’Ufficio stampa del partito.
Ciò che resta dell’attuale maggioranza di governo, intanto, trema. Il Pd avrebbe espresso la propria preoccupazione sulla “pericolosità” dei numeri in vista della relazione del ministro della Giustizia e capo delegazione M5s, Alfonso Bonafede. Intanto Vito Crimi, capo politico pentastellato, ha scritto in una nota: “Il M5S è convintamente al fianco del presidente Conte in questo momento estremamente difficile per il Paese. Siamo la colonna portante di questa legislatura. Come sempre ci assumeremo le nostre responsabilità, avendo come riferimento il bene dei cittadini, e ci faremo garanti dei passaggi delicati che attendono la nostra Repubblica“.