[scJWP IdVideo=”FapqeIcX-Waf8YzTy”]
L’incontro tra Giuseppe Conte e Beppe Grillo annuncia una ritrovata sintonia all’interno del Movimento 5 Stelle, o almeno sono state scongiurate scissioni. “Conte a Bibbona? Ci sono tanti ristoranti. Sono contento, siamo pronti. L’incontro? So che si devono vedere. Chiusa la questione delle regole interne“, è stato l’unico laconico commento del senatore Danilo Toninelli all’ingresso di Palazzo Madama. Ma sulla riforma della Giustizia non sembra ancora essere stata trovata la quadra all’interno dei pentastellati.
“Pochissimi giorni e ripartiamo a cominciare dalla riforma della giustizia, completamente sbagliata. La cambieremo. Scontato che Conte una volta eletto dagli iscritti come leader vedrà il Presidente del Consiglio. Avrà un mandato forte. Ci sarà la modifica della legge Cartabia con le proposte del Movimento“, ha dichiarato l’ex ministro dei Trasporti.
I motivi della contrarietà del Movimento 5 Stelle
Nel governo il via libera alla riforma della giustizia è arrivato solo dopo alcune mediazioni. In particolare, il Movimento 5 Stelle è riuscito a ottenere l’inserimento dei reati contro la Pubblica Amministrazione, come la corruzione e la concussione, tra quelli con tempi processuali allungati. Una condizione giudicata indispensabile per approvare gli emendamenti messi a punto da Marta Cartabia, la ministra della Giustizia.
Cinque giorni fa, al momento del via libera, il M5S ha dovuto in ogni caso fare i conti con divisioni interne, malumori e minacce di astensione. In molti, infatti, sembravano restii a rinunciare alla riforma della giustizia di Alfonso Bonafede. Il Movimento aveva posto il suo mantenimento come “condizione” per sostenere il governo Draghi. La riforma Cartabia modifica invece il meccanismo pensato da Bonafede, che prevedeva il blocco della prescrizione dopo il primo grado di giudizio, introducendo il concetto di improcedibilità.
Giustizia, Salvini: “Bisogna correre, l’Italia ha fretta”
[scJWP IdVideo=”qib1uHcl-Waf8YzTy”]
Chi invece preme per far presto è il leader della Lega Matteo Salvini. “Giustizia? Bisogna correre. L’Italia ha fretta. Entro luglio approvare almeno alla Camera la riforma Cartabia. Spero settimana prossima si trovi la sintesi sul Ddl Zan così chiudiamo il tema“.
Non solo giustizia. Salvini è intervenuto poi sul Green pass per bar e ristoranti, escludendolo categoricamente. “Green pass? Non verrà preso in considerazione. Non è corretto. Orgoglioso della nostra campagna vaccinale. L’obiettivo è 500mila vaccini al giorno così da avere l’immunità di gregge per l’apertura delle scuole. L’idea è scongiurare nuove costrizioni“, ha dichiarato.