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“Ho firmato perché quando si parla di riforma della Giustizia e si ricorda l’impegno dei Radicali, il primo nome che viene in mente è quello di Enzo Tortora. In nome della battaglia per la giustizia giusta, ha sacrificato una parte della sua vita”. Queste le parole di Matteo Renzi, leader di Italia Viva, dopo la firma ai quesiti referendari promossi da Lega e Radicali.
Renzi firma referendum di Lega e Radicali
“Io sono grato ai Radicali – ha aggiunto – per lo sforzo che stanno facendo e che fa riferimento a un’esperienza politica con la quale non sempre mi sono trovato in piena sintonia”. Che però “in questo momento è l’unico vero strumento di pressione sul Parlamento per poter fare una legge ulteriore rispetto alla legge Cartabia che vada nella direzione della giustizia giusta”.
Renzi ha poi chiarito di aver firmato tutti i sei quesiti, ma non “quelli sull’eutanasia”. E ha precisato: “I referendum sulla giustizia, che ho appena firmato a testa alta, non riguardano la riforma sulla giustizia su cui diamo il pieno sostegno anche se avremmo voluto molto di più, ma noi ci siamo. Il partito che sta dando la spallata contro la giustizia è quello che ha presentato 900 emendamenti ed è il Movimento 5 stelle“.
Giustizia, il presidio contro la riforma Cartabia
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Intanto, sempre questa mattina, il gruppo di Alternativa C’è si è riunito davanti a Montecitorio per un presidio contro la riforma promossa dalla Guardasigilli Marta Cartabia. “Siamo qui per impedire che venga approvata la riforma Cartabia. Abbiamo presentato 400 emendamenti”, ha detto il deputato Pino Cabras.
“La soluzione che propongo è di intervenire radicalmente sulle forme del processo agevolando riti alternativi. impegnarsi per avere sentenze giuste in tempi brevi a garanzia di tutti”, ha dichiarato invece l’avvocato Antonio Ingroia.