Dopo aver escluso la possibilità di entrare a far parte del governo Draghi, il premier uscente Giuseppe Conte ha detto no anche alla possibilità di candidarsi a sindaco di Roma. “No, grazie”, ha risposto ai giornalisti del TG3 che gli hanno posto la questione.
Conte ha poi sottolineato di essere ancora vicino ai membri del Movimento 5 Stelle e di voler restare in contatto con loro. Ha spiegato anche che per alcuni di loro non è difficile accettare la prospettiva di entrare nel governo Draghi. “È comprensibile che ci siano delle perplessità. Ho detto loro quel che penso, che questo è il momento di guardare alle sofferenze delle persone, cercare di concentrarsi sul bene del Paese”. Conte ha poi parlato della partecipazione alla riunione del Movimento 5 Stelle di ieri, domenica 7 febbraio. “Ieri è stata anche un’occasione per ringraziare tutti i parlamentari per il grande lavoro svolto, li ho ringraziati tutti uno per uno”.
Nel corso del suo intervento alla riunione dell’assemblea congiunta del Movimento 5 Stelle, Conte ha spiegato ai deputati e ai senatori grillini la sua scelta di non entrare a far parte dell’esecutivo guidato da Mario Draghi. Ha poi affermato che “voltare le spalle al presidente incaricato sarebbe come voltare le spalle al Paese. Non è il momento dell’autolesionismo e dell’autoesclusione”, avrebbe poi aggiunto, secondo quanto riportato da vari parlamentari che hanno assistito al suo intervento. “Dobbiamo incidere come Movimento nell’azione del prossimo governo, perché abbiamo portato una spinta innovativa e di onestà. Vogliamo una transizione energetica vera. Come l’abbiamo impostata, non fare una finta”. Per Conte, il governo Draghi dovrà avere un “perimetro politico ben delineato”. Se fosse “troppo ampio sarebbe inconcludente e difficile da gestire”.
Se Conte ha escluso la propria candidatura a sindaco di Roma, lo stesso non vale per altri politici. È il caso per esempio di Roberto Gualiteri: l’ex ministro dell’Economia, supportato dal Partito Democratico, si è detto pronto ad accettare l’impegno nel caso in cui dovesse ottenere l’appoggio del centrosinistra. Il centrodestra aveva ipotizzato la candidatura di Guido Bertolaso, che però ora sembra destinato a prendere il posto di Domenico Arcuri come commissario all’emergenza Covid. Altri possibili nomi supportati da Fratelli d’Italia e da Giorgia Meloni sarebbero quelli di Andrea Abodi, il dirigente dell’Istituto per il credito sportivo, e il generale dei carabinieri Giovanni Nistri. Non è chiaro, invece, quali saranno le mosse del Movimento 5 Stelle. In particolare, restano dei dubbi sull’eventuale candidatura della sindaca in carica, Virginia Raggi.
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