Garavaglia, ministro contro ministro: “Assurdo Speranza decida da solo”

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Il nuovo governo ha appena cominciato i propri lavori e già si registrano le prime frizioni interne. Nella fattispecie da parte di Massimo Garavaglia, neo ministro del Turismo in quota Lega, che ha attaccato il collega Roberto Speranza. Quest’ultimo, responsabile del dicastero della Salute ed esponente di Liberi e Uguali, ha firmato l’ordinanza con cui sono stati chiusi gli impianti da sci. E tra i due, già divisi dai rispettivi partiti, i più lontani nel quadro della neonata maggioranza, le distanze non sembrano finire qui.

Contro Speranza: “Assurdo che un ministro decida in autonomia”

La normativa attuale prevede, per assurdo, che il ministro competente possa prendere le decisioni in autonomia. Evidentemente c’è qualcosa da registrare. Penso che sarà oggetto di discussione. Ad oggi questa è la normativa“, ha detto infatti Garavaglia, intervenendo ad una conferenza stampa in Regione Lombardia.

Il ministro del Turismo ha cercato di spiegare come sia potuto avvenire lo stop degli impianti da sci a poche ore dalla loro riapertura: “L’obiettivo di questa riunione operativa era capire l’entità del danno subito dagli operatori della montagna. Non bisogna parlare di ristori, ma di indennizzi quando si reca un danno“, ha aggiunto Garavaglia.

Garavaglia e la montagna: “È dimenticata, ma saprà ripartire”

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Nel corso della sua conferenza stampa in Regione Lombardia, Garavaglia ha attaccato in maniera ancora più circoscritta, prendendosela con l’intero esecutivo per la gestione del turismo in particolare montano. E se è vero che le sue osservazioni riguardavano in particolare l’operato del governo Conte, va ricordato come un ampio numero di dicasteri sia affidato anche oggi alle stesse persone. “La montagna è stata dimenticata, non è arrivato nulla se non qualche briciola“, ha comunque voluto sottolineare.

Per ripartire – ha aggiunto il ministro Garavaglia – servono due cose fondamentali: programmazione. Perché non si può sapere il giorno prima cosa si fa il giorno dopo. E poi lavoro, per mantenere la competitività del nostro sistema montagna. Quindi bisogna usare i soldi del Recovery per fare investimenti mirati, per ripartire alla grande come la nostra montagna sa fare“.

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