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“Ci aspettiamo che il piano italiano sia approvato la prossima settimana. La prossima settimana la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen verrà in Italia e ci aspettiamo che il piano italiano sia approvato“. Lo ha spiegato il ministro dell’Economia, Daniele Franco, dopo la due giorni di Eurogruppo ed Ecofin.
“L’approvazione della Commissione è una tappa fondamentale. Dopo di che l’Ecofin dovrà pronunciarsi. Noi ci riuniremo il 13 luglio, ma in caso di necessità faremo altre riunioni nel mese di luglio. Quindi, direi che entro il mese di luglio ci aspettiamo che anche il Consiglio si esprima favorevolmente – ha spiegato il ministro Franco –. L’idea è che, o nella prima riunione come speriamo, o nella seconda riunione in caso di necessità, entro luglio faremo il tutto. Noi punteremo al 13 luglio. Non si è parlato della data precisa del prefinanziamento. Diciamo che è molto probabile che questo possa arrivare entro luglio, ma non è stato fissato un giorno preciso“.
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Quindi il ministro Franco ha inquadrato un altro dei nodi sul piano di ripresa e resilienza italiana. Si tratta del rispetto del requisito del 37% per la transizione verde. “Noi abbiamo rispettato molto ampiamente il requisito del 37% – sono state le sue parole –. Abbiamo una dimensione del piano molto ampia e anche questo ci ha indotto a includere elementi non strettamente legati alla questione ambientale. C’è la ricerca, c’è l’istruzione, abbiamo molto sulla sanità. Ma il requisito è stato rispettato e il lavoro effettuato dal governo, in particolare dal ministro per la transizione ecologica Roberto Cingolani, è enorme“.
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Il ministro Franco si è quindi soffermato sul tema dell’Unione bancaria: “L’abbiamo discussa. C’è stato negli ultimi mesi moltissimo lavoro sui 4 temi, che sono l’intervento per le banche in crisi, gli schemi di assicurazione europea per i depositanti, le attività transfrontaliere delle banche e il legame tra rischio sovrano e rischio bancario. È stato un enorme lavoro. Il presidente dell’Eurogruppo, Paschal Donohoe, ha effettuato un grandissimo lavoro, ma non siamo arrivati a un accordo su tutto. Vi sono elementi di non accordo che riguardano più Paesi e temi. Siamo rimasti che continueremo a lavorare e ci aggiorneremo su questo tema nei prossimi mesi. Per quanto riguarda la posizione italiana, il punto principale è sullo schema europeo di tutela dei depositanti. Noi pensiamo che questo schema debba essere pieno“.
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Ecco dunque il rapporto tra l’Italia e gli altri Paesi. “Ho raccontato le nostre aspettative per il G20 sui vari fronti: sanitario, dei Paesi in via di sviluppo, dell’ambiente e della tassazione. E proprio quest’ultimo, da un punto di vista della difficoltà politica a trovare un accordo, è forse il più complicato – ha poi illustrato Franco –. Ci aspettiamo di raggiungere a Venezia un accordo sui due pilastri. Abbiamo parlato, io e la nostra delegazione, con il ministro francese Le Maire e altri ministri. Nelle prossime settimane telefonicamente sentirò tutti gli altri ministri del G20 non europei, per poter arrivare a un accordo a Venezia. Questo sarebbe molto importante per la presidenza italiana del G20, ma soprattutto su scala mondiale. L’altra cosa che vorremmo chiudere in ottobre è l’accordo che ci permetta di essere preparati a pandemie future“.
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