I fatti di Roma stanno avendo, inevitabilmente, le prime conseguenze dopo le feroci polemiche che gli assalti di Forza Nuova hanno scatenato presso buona parte dell’opinione pubblica. E infatti il Partito Democratico si è ora fatto promotore di una mozione per chiedere lo scioglimento del movimento di estrema destra di ispirazione fascista. E in tal senso tanti si sono domandati: “Perché non è successo prima? Com’è possibile che una tale organizzazione non vada contro la nostra Costituzione?“. Una risposta c’è.
La mozione Pd per sciogliere Forza Nuova
Promotrici della mozione, già depositata in Senato e Camera, sono le capogruppo del Pd, Simona Malpezzi e Debora Serracchiani. La loro richiesta al Governo è quella di “dare seguito al dettato costituzionale in materia di divieto di riorganizzazione del disciolto partito fascista“. Per farlo, si chiede di procedere “allo scioglimento di Forza Nuova e di tutti i movimenti politici di chiara ispirazione neofascista artefici di condotte punibili ai sensi delle leggi attuative della XII disposizione transitoria e finale della Costituzione repubblicana“.
Segue una spiegazione dei motivi per cui si ritiene opportuno muoversi ora e farlo velocemente. La ragione sono i fatti verificatisi sabato a Roma, decritti nel dettaglio. “Per l’intero pomeriggio e fino a tarda sera, soggetti appartenenti a Forza Nuova e ad altre organizzazioni di estrema destra hanno tentato di assaltare le istituzioni, dando luogo a duri scontri con la polizia, a numerosi episodi di violenza e di vandalismo culminati con il grave danneggiamento della sede della Cgil“, si legge nella mozione.
“I leader di Forza Nuova, Roberto Fiore e Giuliano Castellino, erano a capo di quei manifestanti che si sono staccati dal corteo proprio per assaltare la sede della Cgil, dopo aver minacciato dal palco con le parole ‘Stasera ci prendiamo Roma’ ed essersi diretti verso Palazzo Chigi“, evidenzia ancora il Pd nel documento.
C’è stata apologia del fascismo? Le risposte
C’è però la questione del perché un movimento di chiara ispirazione fascista come Forza Nuova possa essere legale e, più precisamente, costituzionale. La questione è piuttosto delicata e a riassumerla ci ha pensato per Adnkronos il costituzionalista Alfonso Celotto. Che ha evidenziato come il movimento si muova in una zona grigia, tra un diritto costituzionalmente sancito e un chiaro divieto.
“La Costituzione è molto chiara: non vieta nessuna opinione, neanche l’opinione fascista“, ha spiegato Celotto. Che però ha sottolineato come Forza Nuova abbia agito sul sottile filo dell’illegalità anche in quest’ambito: “Fenomeni come quelli di sabato preoccupano. Perché il diritto di manifestare il pensiero c’è sempre ed è sempre libero. Ma, come dice l’articolo 17 della Costituzione, ‘pacificamente e senza armi’. Cioè con la violenza non si può mai manifestare“.
C’è poi la questione dell’apologia del fascismo, fissata dalla legge Scelba. A scanso di equivoci, sul delicato tema si è espressa anche la Corte Costituzionale con la sentenza numero 1 del 1957. E Celotto ne ha riassunto il contenuto: “L’apologia del fascismo, per assumere carattere di reato, deve consistere non in una difesa elogiativa, ma in una esaltazione tale da potere condurre alla riorganizzazione del partito fascista. Ciò significa che deve essere considerata non già in sé e per sé, ma in rapporto a quella riorganizzazione, che è vietata. Se gli inquirenti dimostrano che Forza Nuova vuole ricostituire il partito fascista, la possono anche sciogliere. Altrimenti Forza Nuova, CasaPound, gli estremismi di destra e di sinistra vanno mantenuti. Perché rientrano nel pluralismo costituzionale delle idee“.