Se mercoledì era passato alle cronache come il giorno della ritrovata “armonia” all’interno della coalizione del centrodestra, in decisa fibrillazione appare Forza Italia. Già partito di riferimento dell’universo conservatore negli ultimi 25 anni e ormai terza ruota del carro, il clima all’interno della galassia creata da Silvio Berlusconi è descritto come estremamente teso. A partire dalla scelta di Paolo Barelli come nuovo capogruppo.
Populista o europeista? Forza Italia si divide
Motivo delle frizioni interne a Forza Italia, paradossalmente, è proprio l’accordo fin troppo profondo con le altre anime del centrodestra. E che alcune ali del partito fondato da Silvio Berlusconi proprio non riescono a digerire. A partire da Mariastella Gelmini, durissima durante una riunione dei deputati. E le cui parole sono finite in un audio di ‘Repubblica’. “Non possiamo nasconderci. C’è una delegazione di governo da sei mesi tolta dal tavolo con il presidente“, si è lamentata.
E secondo lei la componente più sovranista del partito sta cercando di isolare quella più governista. “Berlusconi non ha potuto vivere in prima persona la stagione politica – ha ricordato Gelmini –. Gli eventi se li è sentiti raccontare dal chiuso di Arcore. E gli è stato detto che noi che siamo al governo siamo draghiani e non berlusconiani. Che siamo venduti. Ma invece amiamo Forza Italia, e proprio per questo non ci rassegniamo al declino che stiamo vivendo“.
Quindi, dopo aver attaccato Lega e Fratelli d’Italia (“Hanno sbagliato le scelte per le amministrative“), Gelmini è andata anche oltre. “Se non vogliamo che Forza Italia si riduca a un cortile con dieci eletti – ha tuonato – la linea politica deve essere più quella di Carfagna che quella di altri. Moderata, europeista, con cultura di governo. Ma è una linea che Tajani ha rinunciato a rappresentare. Il tempo del populismo è finito“.
Perché la figura di Paolo Barelli divide
E a questo si riconducono le polemiche su Paolo Barelli. Nuovo capogruppo di Forza Italia alla Camera, succede al neo presidente della Calabria, Roberto Occhiuto. Il suo nome arriva direttamente dalla viva voce di Berlusconi, ma è motivo di ulteriori frizioni. Già nuotatore di alto livello e poi presidente della Federnuoto, è infatti vicino a Tajani e quindi favorevole all’alleanza con Lega e Fratelli d’Italia. La stessa che Gelmini e tanti altri ora contestano.
Isolato, invece, Sestino Giacomoni. Portavoce dell’ala più moderata, ben rappresentata dal ministro Gelmini, quest’ultimo ha ritirato la propria candidatura. Ma il fatto che, su imbeccata di Renato Brunetta, ben 26 parlamentari di Forza Italia abbiano chiesto che l’elezione del nuovo capogruppo avvenisse a scrutinio segreto, certifica le colossali difficoltà che il partito sta vivendo.