Formigoni tornerà a ricevere il vitalizio: scattano le polemiche

Roberto Formigoni tornerà a prendere il vitalizio. L’ex parlamentare eletto con il Pdl, nonché ex presidente della Regione Lombardia (aveva governato in questo ente territoriale lombardo per 18 anni) ha infatti vinto la sua personale battaglia contro il Parlamento. Pochi giorni fa la commissione contenziosa del Senato ha annullato la delibera. Delibera che prevedeva la sospensione del vitalizio per il Celeste dopo i suoi guai con la giustizia. È stato quindi stabilito, in buona sostanza, che Formigoni, oggi 74 anni, ha diritto alla pensione. E per questo tornerà a ricevere il vitalizio che era stato sospeso a luglio 2019.

La scelta di togliergli il vitalizio era arrivata dopo la condanna in Cassazione per Formigoni, punito con 5 anni e 10 mesi di carcere per corruzione. La vicenda era nell’ambito delle tangenti intorno alla clinica Maugeri. All’ex presidente lombardo, che era stato in cella a Bollate prima di essere messo ai domiciliari, erano stati sequestrati anche tutti i beni su decisione della Corte dei conti, tanto che più volte lui stesso aveva detto di essere ormai indigente.

Le reazioni politiche sul ‘caso’ Formigoni

Dalla commissione presieduta dal senatore di Forza Italia Giacomo Caliendo si fa sapere che non sarebbe stata adottata una “scelta politica”. La quale, per analogia, dovrebbe estendersi anche al caso di Ottaviano Del Turco. Ma è stata applicata una legge. In particolare, alla luce della legge del 2019 che ha convertito il dl sul Reddito di cittadinanza, i cittadini a cui va sospeso il pagamento dei trattamenti previdenziali sono coloro che, condannati in via definitiva (per reati che non sono di stampo mafioso o terroristico) si siano resi latitanti o siano evasi. E questo non è il caso di Formigoni che sta scontando la sua pena ai domiciliari.

Da Formigoni arrivano parole di soddisfazione. “Una decisione giusta, che pone rimedio ad un errore clamoroso”. L’ex presidente della Regione Lombardia, raggiunto al telefono dall’Adnkronos, spiega di aver raccolto la decisione “senza nessuna particolare reazione. Ero convinto del mio diritto, per cui ringrazio che si sia posto rimedio ad un errore clamoroso, non solo nei miei confronti, ma anche nei confronti di tanti”.

Durissima la reazione degli esponenti del Movimento 5 Stelle. “Una vergogna inaudita”, urla la vicepresidente del Senato Paola Taverna. “Gli italiani che ogni giorno lavorano e cercano di arrivare a fine mese ringraziano di cuore Caliendo, Pillon e Riccardi (oltre a due tecnici, ndr) che hanno detto sì alla pensione-vitalizio per il condannato Formigoni”. Ed è ancor più duro l’ex viceministro Stefano Buffagni: “Che schifo”.

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