Federico Sboarina accoglierà l’offerta di apparentamento che gli è venuta da Flavio Tosi per il ballottaggio a Verona? Il centrodestra sta provando di tutto per tagliare la strada all’ex calciatore Damiano Tommasi, che con il 39,77% è stato il candidato sindaco (centrosinistra) più votato al primo turno. L’avvocato Sboarina, primo cittadino uscente che si è fermato al 32,71%, ha convocato i partiti che lo appoggiano (in particolare Fratelli d’Italia e Lega) per decidere se accettare la proposta di Tosi. E, naturalmente, un sì o un no provocherebbe la vittoria o l’eventuale sconfitta del sindaco in carica.
Flavio Tosi (sindaco di Verona dal 2007 al 2017 ed espulso nel 2015 da Matteo Salvini) si è infatti presentato assieme a Forza Italia e ha raggiunto un ragguardevole 23%. Una dote importante se il centrodestra non vuole perdere la città scaligera, sottolineata dal fatto che Tosi ha annunciato, con la dirigenza del partito di Silvio Berlusconi riunita a Roma, di avere preso la tessera degli azzurri. Allo stesso tempo, quindi, porta sé stesso in dote a Forza Italia e propone un patto ufficiale a Sboarina.
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“Abbiamo iniziato questo percorso di condivisione con Forza Italia da qualche anno e questo partito rimane l’ultimo baluardo liberale, pragmatico, riformista e garantista nel centrodestra. La Lega ha scelto di essere sovranista e populista e questo cozza con la capacità di governare”. Così lo stesso Tosi a margine della conferenza con cui ha annunciato il suo ingresso in Forza Italia. “Disponibilità ad entrare in Giunta? Aspettiamo che il candidato sindaco del centrodestra si manifesti. Dopodiché se ne parlerà insieme. Non ne ho mai fatto un discorso di poltrone”, ha concluso.
L’offerta di Tosi è allettante, ma impegnativa. Se Sboarina dovesse infatti accettarla, si troverebbe in Giunta una specie di alter-sindaco, un uomo che conosce benissimo la macchina amministrativa comunale e che così guadagnerebbe 4-5 seggi in Consiglio comunale. In base all’apparentamento, infatti, e in caso di vittoria di Sboarina al secondo turno, i seggi del sindaco uscente sarebbero 13, mentre quelli di Tosi-Forza Italia salirebbero da 4 ad addirittura a 9.
Il passo più importante Tosi lo ha compiuto andando a Roma, nella sede di Forza Italia. Là il coordinatore nazionale, Antonio Tajani, ha annunciato: “Ieri pomeriggio (martedì 14 giugno, ndr) Berlusconi ha lanciato un appello a tutti i moderati a scegliere Forza Italia per avere nelle città sindaci di centrodestra. Un appello lanciato a tutte la liste civiche. Il primo a rispondere è stato Flavio Tosi. Stamattina ci siamo incontrati con lui. Tosi ha deciso di aderire a Forza Italia”. Si è così compiuto il percorso che sette anni fa aveva portato all’espulsione di Tosi dalla Lega. In quella occasione Salvini lo aveva accusato di aver flirtato proprio con Berlusconi, coltivando velleità di diventare un leader nazionale del centrodestra. Adesso, con la tessera di Forza Italia in tasca, il passato leghista di Tosi finisce negli archivi della politica.
Le notizie d’agenzia rimbalzate a Verona hanno scatenato un piccolo terremoto. Se Sboarina pensava di potersela cavare con generici appelli all’elettorato di centrodestra, senza legarsi le mani con Tosi, adesso si trova davanti a un bivio: accettare l’offerta ufficiale e praticamente irrinunciabile di Forza Italia (e Berlusconi) oppure sperare che il dna politico dei veronesi comunque prevalga. Portandogli quei voti che gli sono mancati al primo turno e che sono all’incirca 7.500. L’avvocato ha convocato i suoi e a breve dovrebbe sciogliere l’enigma, con un comunicato o con una conferenza stampa. La decisione, a questo punto, travalica Verona e diventa di rilevanza nazionale.
Se l’offerta di Tosi dovesse essere accettata e portare alla vittoria di Sboarina, poi se ne vedrebbero delle belle. Nello stesso pollaio ci sarebbero due galletti che fino all’altro giorno hanno duellato uno contro l’altro. Anche per questo nello staff del sindaco uscente qualcuno ha già sottolineato: “Ma in questo modo, chi domenica ha perso, finirebbe vincitore…”. Naturalmente, Damiano Tommasi permettendo.
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