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C’era anche una delegazione di sindaci dall’Ucraina al Festival d’Europa in corso a Firenze. Il primo cittadino del capoluogo toscano, Dario Nardella, ha infatti ricevuto i colleghi di Bucha e Melitopol. I rappresentanti del Paese in guerra hanno partecipato all’evento ‘Cities as recovery engines for the Nex Generation Eu’ riservato alle città italiane ed europee alla presenza della commissaria europea per la coesione e le riforme, Elisa Ferreira, e la ministra per il Sud, Mara Carfagna. Si è a lungo parlato di ricostruzione dell’Ucraina e i sindaci europei si sono detti disponibili a fare di tutto perché ciò avvenga al termine del conflitto.
“A Bucha non abbiamo bisogno di aiuti umanitari, c’è cibo a sufficienza, ma abbiamo bisogno di un aiuto tecnico”. È l’appello lanciato dal sindaco del sobborgo di Kiev, Anatolij Fedoruk, a margine del forum sulle trasformazioni urbane organizzato da Eurocities a Firenze. “Un esempio è quello che è successo a Kiev, dove hanno inviato autopompe e la capitale le ha distribuite con altre città ucraine. Perché, durante l’occupazione, i russi hanno distrutto tutti i mezzi e gli equipaggiamenti che avevamo o li hanno mandati in Bielorussia. Abbiamo disperatamente bisogno di questi mezzi per riportare le nostre città alla normalità; abbiamo bisogno di infrastrutture e di pulire le strade e così via”.
“Durante in mese di occupazione russa di Bucha sono state uccise 456 persone. Questo numero include bambini, madri, giovani. Al 95% delle vittime hanno sparato, non sono morte per esplosioni o per altre cause, sono stati intenzionalmente uccisi dagli aggressori russi. Siamo particolarmente grati alla comunità internazionale e ai giornalisti che erano a Bucha che hanno filmato le evidenze di questo orrore“, ha aggiunto Fedoruk.
“L’Ucraina, con il suo sacrificio, sta facendo da scudo a tutta l’Europa, difendendo le case dei cittadini europei. Deve essere chiaro a tutti che la guerra della Russia non è solo contro l’Ucraina, ma contro l’Europa intera. Già ora la Polonia e la Finlandia sono a rischio. E noi ucraini con l’aiuto fondamentale della Ue vogliamo tornare a vivere nel nostro paese una vita serena”, ha detto invece il sindaco di Melitopol, Ivan Fedorov, nel suo intervento a Firenze.
“Il nostro Paese vive una tragedia immensa ormai da più di due mesi con oltre 20mila cittadini uccisi dai soldati russi, con oltre 200 bambini ucraini uccisi dai militari russi, con più di 150 tra città e villaggi distrutti. Tra le città distrutte c’è anche la mia Melitopol: era un esempio, ora è un cumulo di macerie. Abbiamo bisogno di ricostruire le città con un supporto forte da parte delle città europee, per far sì che la vita europea nasca presto in Ucraina. Le città europee possono aiutarci, ci devono aiutare, anche con dei gemellaggi, delle partnership. Dobbiamo mettere in piedi un sistema per la ricostruzione delle infrastrutture – ha proseguito Fedorov -. Chiediamo alla Ue e in particolare ora a Eurocities di contribuire a coordinare questo sforzo di ricostruzione delle nostre città. Eurocities può essere l’organizzazione per riunire i comuni europei che vogliono aiutare le città ucraine. Noi saremmo molto grati se Eurocities accettasse questo ruolo”.
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